La polizia di Stato ha proceduto al fermo di indiziato di delitto a carico di un 50enne gravemente indiziato di essere l’autore di rapine perpetrate negli ultimi giorni ai danni di 4 diverse farmacie.
Il rapinatore
I poliziotti del commissariato Viminale e del commissariato San Lorenzo hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto di un 50enne senza fissa dimora, con numerosi precedenti di polizia, gravemente indiziato di essere l’autore di rapine perpetrate negli ultimi giorni presso 4 diverse farmacie.
Le rapine
L’ultima rapina è avvenuta sabato scorso presso una farmacia in piazza della Repubblica, le vittime hanno riferito agli agenti del commissariato Appio e del commissariato Viminale, prontamente intervenuti sul posto, che un uomo, dopo averle minacciate, si è fatto consegnare l’incasso per poi fuggire. Successivamente, i poliziotti del commissariato San Lorenzo, nel corso del controllo del territorio volto al contrasto dei reati predatori in via Tiburtina, hanno fermato e identificato un individuo corrispondente alle descrizioni dell’autore della rapina commessa il giorno precedente in via dei Sardi.
Leggi anche Pomezia, tentata rapina in un distributore: arrestato 54enne
L’identificazione
Sentita la nota radio diramata dalla Sala Operativa, relativa al fermo di questo soggetto, gli operatori del Commissariato Viminale hanno riscontrato che, effettivamente, c’erano degli elementi che potevano far pensare che fosse lo stesso individuo della rapina in Piazza della Repubblica. L’intuizione, infatti, era corretta, e il soggetto è stato riconosciuto poi dalle vittime. Grazie alle immagini di videosorveglianza e al riconoscimento del 50enne da parte di altre vittime è stato possibile procedere al fermo di indiziato di delitto dell’uomo come presunto autore delle rapine avvenute anche presso altre 2 farmacie in via Prenestina. L’uomo era riuscito ad asportare incassi per un totale di oltre 3000 euro. Il provvedimento è in attesa di convalida da parte dell’Autorità Giudiziaria.
Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.
Foto di repertorio