Cronaca

Roma, 350mila euro estorti con l’aggravante del metodo mafioso, arrestato 46enne di Cinecittà

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350mila euro estorti con metodo mafioso a danno di un giovane residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari

Nella tarda serata di ieri 12 giugno 2023, a Roma, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, coadiuvati dai militari della Compagnia CC Piazza Dante, a conclusione di attività investigativa, hanno dato esecuzione a un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, a carico del pregiudicato S. D., classe 1977, residente nel quartiere Cinecittà, gravemente indiziato di essere responsabile di estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari.

Estorsione aggravata dal metodo mafioso

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In particolare, nel corso delle indagini è emerso come l’uomo, in concorso con altri soggetti, mediante reiterate minacce di morte, perpetrate anche con l’uso di armi, abbia costretto anche la madre e il fratello della vittima a corrispondergli la somma di circa 350.000 euro, al fine di estinguere debiti contratti a seguito dell’acquisto di sostanze stupefacenti.

Le diverse somme di denaro estorte venivano elargite principalmente in contanti, ma anche sotto forma di bonifici a favore di soggetti inseriti nella cerchia relazionale di Salvatori, tra i quali alcuni suoi parenti.

I precedenti

A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, nell’ottobre 2022, l’uomo era stato tratto in arresto in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.

La Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, nelle prossime ore, richiederà al competente Tribunale la relativa convalida.

È doveroso precisare che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e che le persone in questione devono ritenersi presunti innocenti fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

Foto di repertorio