Cronaca

Aeroporto di Fiumicino. Denunce, multe e ordini di allontanamento: i controlli

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
Aeroporto di Fiumicino. Denunce, multe e ordini di allontanamento: i controlli

I Carabinieri della Stazione Aeroporto Fiumicino nel corso dei quotidiani controlli presso lo scalo aeroportuale intercontinentale “Leonardo Da Vinci”, in 3 distinte attività, hanno denunciato due persone e sanzionato quattro autisti mentre procacciavano clienti.

I controlli dei Carabinieri presso l’Aeroporto di Fiumicino

Nei pressi di alcuni negozi duty free situati nel Terminal 3 – Partenze, i Carabinieri hanno fermato due viaggiatori, che in attesa del proprio volo, hanno tentato di superare le casse senza pagare alcuni prodotti di profumeria, del valore totale di circa 250 euro, occultandoli all’interno del bagaglio a mano. I due sono stati notati dal personale addetto alla vigilanza che ha subito allertato i Carabinieri. La refurtiva è stata recuperata e riconsegnata al responsabile del negozio mentre per i due viaggiatori è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Civitavecchia per tentato furto.

Infine, i Carabinieri hanno sanzionato quattro autisti sorpresi nel “Terminal 3 – Arrivi” mentre procacciavano clienti al di fuori degli stalli, senza averne titolo poiché sprovvisti di regolare autorizzazione. Nei confronti di due di loro, i militari hanno fatto scattare anche l’ordine di allontanamento per 48 ore dallo scalo. In totale hanno elevato sanzioni amministrative per un totale di circa 9.000 euro.

Nel corso delle attività, i Carabinieri della Stazione Aeroporto di Fiumicino hanno identificato 1358 persone tra passeggeri e lavoratori, e eseguito verifiche su 50 veicoli durante posti di controlli nell’area antistante l’ingresso ai Terminal.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.