L’indagine ha preso il via quando una donna straniera, cittadina e residente in uno Stato dell’Europa dell’Est, ha cercato rifugio insieme con il figlio di pochi anni, presso gli uffici del Comando di Polizia Locale di Ciampino. Aiutandosi con un traduttore istantaneo, conoscendo solo la sua lingua di origine, ha raccontato di essere fuggita dopo l’ennesimo episodio di violenza nei suoi confronti dovendo difendere anche il figlio, minore di anni dieci, dalla minaccia di gesti violenti.
I dettagli
A gestire il caso è stato il nucleo dedicato al contrasto alla violenza di genere, già da tempo istituito e coordinato dal Comandante Roberto Antonelli e costituito da Ufficiali ed Agenti, specificamente formati per affrontare casi relativi a reati violenti che si verificano nelle relazioni familiari, affettive o di convivenza.
E’ servito tempo ai poliziotti municipali, con l’aiuto di un’assistente sociale e di una interprete, per ricostruire l’intera e triste vicenda dove la donna, in stato di forte agitazione emotiva, ha raccontato fra le lacrime, come il proprio convivente, pur conducendo una vita esteriormente tranquilla, agiata ed equilibrata, all’interno delle mura domestiche teneva un atteggiamento dispotico e prevaricatore.
Violenze morali, ricatti economici e sessuali, fino alle percosse fisiche: queste le condotte criminose che ciclicamente venivano reiterate nei confronti della donna, anche alla presenza del figlio, fino alla decisione di denunciare. Per tutta la durata dell’attività di acquisizione delle fonti di prova il bambino è stato preservato venendo intrattenuto con giochi e divertimenti in un ambiente accogliente e sicuro.
L’attività di polizia, benché svolta in tempi relativamente brevi, è stata particolarmente articolata e complessa. Oltre all’attivazione del protocollo previsto per i casi di Codice Rosso, trattandosi di cittadini di nazionalità straniera e con residenza fuori dai confini nazionali, si è resa necessaria l’interazione con il Consolato straniero di riferimento nonché uno scambio di informazioni costante con i militari di altra forza di polizia presente sul territorio.
La Polizia Locale di Ciampino, una volta acquisita la notizia di reato, ha garantito la sicurezza della donna e del figlio minore, durante le operazioni di acquisizione degli elementi istruttori e durante la redazione degli atti giudiziari. Al termine delle attività, il personale del Comando, grazie alla stretta collaborazione con gli Ufficiali ed Agenti di polizia giudiziaria della Polizia di Frontiera aerea (Polaria) dell’Aeroporto di Ciampino, ha garantito l’immediata assistenza consentendo in poche ore l’imbarco ed il viaggio in sicurezza della donna e del bambino verso la loro residenza.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Velletri hanno permesso di delineare un chiaro quadro accusatorio pur non dovendo adottare nell’immediatezza provvedimenti specifici tenuto conto dell’allontanamento spontaneo della donna.
Ancora una volta si deve constatare come quello della violenza maschile sulle donne, sia un fenomeno culturale dalla natura trasversale ad aree geografiche, ceti sociali o condizioni economiche, dal quale è tuttavia possibile uscire con l’aiuto delle istituzioni e delle numerose associazioni presenti sul territorio a tutela delle fasce deboli. La Città di Ciampino offre tra l’altro anche associazioni capaci di accogliere ed accompagnare nel loro percorso di emancipazione le vittime di violenza, tra loro l’Associazione “Donne fuori dal silenzio”.
Si ricorda comunque che secondo il principio di presunzione di non colpevolezza l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.