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Richiamo di un lotto di legumi da parte del Ministero della Salute per rischio chimico: contiene il principio attivo del veleno Carbaryl, non ammesso nella UE

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Sportello dei diritti: "Legumi contaminati con insetticida non ammesso, allarme UE. Scoperta concentrazione del principio attivo del veleno Carbaryl". Richiamo di un lotto di un prodotto da parte del Ministero della Salute

“Veleni in alcuni alimenti che finiscono sulle nostre tavole” – a dirlo è Giovanni D’Agata, Presidente dello Sportello dei diritti, di cui riportiamo di seguito le seguenti parole:

Sportello dei diritti: “Legumi contaminati con insetticida non ammesso, allarme UE. Scoperta concentrazione del principio attivo di Carbaryl”

Che c’è di più salutare dei legumi, pensiamo di metterli nel carrello della spesa e non sappiamo che in realtà mangeremo un concentrato di residui chimici, visto che il legume proviene non dalle nostre campagne, ma dalla Turchia. L’allarme è stato dato dal ministero della Salute dei consumatori italiano che ha trovato, in alcuni lotti in particolare, livelli di insetticida tali da rappresentare “un serio rischio per la salute”. La notifica del problema al sistema di allerta rapido europeo (RASFF) della Commissione Europea, con tanto di pubblicazione di una black list degli alimenti contaminati, su segnalazione del Ministero della Salute italiano è stata pubblicata oggi 23 giugno sul sito dicastero, dedicato agli avvisi dei prodotti non conformi, a tutela della salute dei consumatori, anche se il richiamo riporta la data del 13 giugno, cioè a distanza di 10 giorni. Il ministero della Salute ha segnalato il richiamo da parte del produttore di alcuni lotti di fagioli all’occhio nero della Turchia per presenza del principio attivo di  Carbaryl non ammesso in UE.

Il prodotto in questione è distribuito in confezioni da 800 grammi, 4 kg, 5 kg e 25kg identificabili attraverso il numero di lotto 082/22 con TMC del 30/06/2024. I legumi sono stati probabilmente ritirati dalle vendite a scopo preventivo, per ragioni di possibile contaminazione in quanto nei lotti è stata trovata la presenza del principio attivo di ” Carbaryl ” pesticida non ammesso in UE.  Il ” Carbaryl ” è considerato pericoloso e non è una questione di allarmismo o di bufale in rete.

A confermarlo la revisione europea con la votazione avvenuta nello Standing Committee on the Food Chain and Animal Health (SCFAH) del 28 e 29 Settembre 2007, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L133 del 25 Maggio è stata ufficializzata la “Non iscrizione” del Carbaril nell’allegato 1 della direttiva 91/414. Il carbaril, celebre carbammato di origine Rhone Poulenc (successivamente Aventis e poi Bayer CropScience) era stato supportato a livello europeo non per le sue proprietà insetticide, ma per un suo impiego forse più limitato ma non meno efficace come fitoregolatore per il diradamento del melo. Anche se il prodotto fosse stato ritenuto idoneo per la commercializzazione in Europa, non lo si sarebbe più potuto usare come insetticida, impiego un tempo diffusissimo in orticoltura anche per il favorevole intervallo di sicurezza di 7 giorni.

La direttiva 2006/59/CE del 28 giugno 2006 sui residui aveva peraltro già penalizzato la sostanza riducendo al limite inferiore di determinazione analitica i residui massimi ammessi per tutte le derrate alimentari, ad eccezione di olivo e pomodoro. Inquieta davvero vedere come i prodotti incriminati siano di largo consumo sulle nostre tavole, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Diventa fondamentale, allora, tracciarli e identificarli ovunque si celino. Una battaglia, la piena tracciabilità di ogni ingrediente per garantire al massimo la tutela del consumatore e per raggiungere questo obiettivo è importante lavorare sempre di più anche su un fronte cruciale come quello della tracciabilità e dell’etichettatura.

È un lavoro in linea con la promozione del modello agricolo italiano che fa della sostenibilità una pratica quotidiana e che vede l’Italia all’avanguardia nella riduzione dei fitofarmaci e nel contenimento delle emissioni di gas serra.

Foto di repertorio