Cronaca

La Rustica, “svuota cantine” fermati e denunciati dalla Polizia di Roma Capitale

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Roma, in arrivo 800 nuovi agenti della Polizia Locale: intervengono i Sindacati

Nell’ambito dei controlli finalizzati  alla repressione dei reati ambientali, pattuglie della Polizia di Roma Capitale hanno scoperto un’attività illecita dedita al trasporto e allo sversamento illegale di rifiuti in zona La Rustica.

Ecco i dettagli

Gli agenti dell’ Unità SPE (Sicurezza Pubblica Emergenziale) hanno individuato, a seguito di una serie di appostamenti, due persone di nazionalità italiana che avevano occupato abusivamente un terreno di circa 5000 metri quadri, trasformandolo in una vera e propria discarica di rifiuti speciali ed edili. I responsabili sono stati fermati mentre abbandonavano un carico di calcinacci tramite un furgone di loro proprietà.

Le indagini hanno permesso di ricostruire l’origine dei 20 metri cubi di lamiere, mobili, scarti di lavorazione derivanti da lavori di ristrutturazione e pezzi di elettrodomestici  provenienti da  cantieri e abitazioni private. Sono tuttora in corso accertamenti per risalire ad ulteriori responsabilità in merito all’affidamento di questo tipo di materiali, che venivano consegnati a queste persone per essere smaltiti a prezzi più bassi rispetto a quelli richiesti abitualmente per questo servizio, eludendo possibili controlli in ordine a lavori eseguiti in nero.
Veniva così posta in essere una concorrenza sleale in danno alle imprese operanti nel rispetto della normativa ambientale e fiscale.

I due “svuota cantine”, con diversi precedenti specifici a loro carico, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per violazione del Testo Unico sull’Ambiente.
Il terreno, i rifiuti e il furgone utilizzato per l’illecito sono stati posti sotto sequestro.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.