Cronaca

Porta Maggiore, perseguita e molesta l’ex anche sul posto di lavoro

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Violenza di genere. L’attività della Questura di Roma per prevenire violenze e soprusi ai danni delle donne e, più in generale, di tutte quelle persone che appartengono alle c.d. fasce deboli della società si sostanzia non solo in arresti e operazioni di polizia giudiziaria, ma anche nell’adozione delle misure di prevenzione.

La vicenda

In ambito preventivo riveste particolare importanza l’attività della Divisione Anticrimine della Questura di Roma che, dai primi mesi del 2023 ad oggi, ha portato all’emissione da parte del Questore di Roma di n. 99 ammonimenti e alla proposta di 9 sorveglianze speciali accolte dal Tribunale Sezione Specializzata delle Misure di Prevenzione.

L’ultimo provvedimento è stato adottato nei confronti di un ragazzo che continuava a molestare, anche sul luogo di lavoro, la ex fidanzata, per cui si era reso necessario l’intervento delle autoradio del Distretto Casilino e del commissariato Porta Maggiore. La donna, ancora spaventata ed impaurita, si è confidata con gli operatori della Polizia di Stato rivelando loro il comportamento aggressivo e violento dell’uomo nei suoi confronti. Lo stesso aveva inscenato scatti di gelosia anche durante l’orario di lavoro, molestandola e minacciandola verbalmente, coinvolgendo anche gli stessi colleghi della donna. Poco prima dell’intervento degli uomini della Polizia di Stato, infatti, l’uomo aveva minacciato di morte sia lei che il collega che l’aveva difesa. Gli agenti hanno dovuto chiedere anche l’immediato intervento dei sanitari del 118 poiché la donna lamentava, oltre ad uno stato di forte agitazione, dei dolori a causa delle aggressioni subite nei giorni precedenti.

Quest’ultimo, così come tutti coloro che vengono ammoniti, nel momento della notifica del provvedimento, è stato invitato a seguire il percorso trattamentale volontario e gratuito a cura dell’equipe multidisciplinare (criminologi, avvocati, psicoterapeuti, educatori e mediatori) che opera nell’ambito del CIPM Lazio, con il quale il Questore di Roma a luglio dello anno 2021 ha stipulato un Protocollo d’Intesa denominato “ZEUS”.

Lo stesso costituisce un modello d’azione innovativo ed efficace, che amplia l’efficacia dello strumento di natura amministrativa dell’Ammonimento del Questore, in quanto offre all’ammonito un ciclo di colloqui per poter riflettere e ricostruire, sul piano emotivo e cognitivo, le vicende che lo hanno portato a porre in essere le condotte violente e quindi mira a favorire la consapevolezza del disvalore sociale, della lesività dei comportamenti prevaricatori, cercando di prevenirne la reiterazione.

Infine nel primo semestre 2023 il Questore di Roma, a seguito dell’istruttoria della Divisione Anticrimine, ha richiesto ed ottenuto dal Tribunale Sezione Specializzata delle Misure di Prevenzione la Sorveglianza Speciale, nei confronti di 9 uomini già denunciati per fatti gravi riconducibili ai reati di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori.

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Il Tribunale, accogliendo le proposte formulate dal Questore, ha ritenuto fondato ed attuale il pericolo di recidiva dei proposti. L’emissione della misura di prevenzione consente una costante e mirata azione di controllo dei soggetti maltrattanti ai quali il Tribunale ha imposto le prescrizioni che vietano di avvicinarsi alla vittima ad una distanza inferiore ai 500 metri, di avvicinarsi alla abitazione ed ai luoghi normalmente frequentati dalla stessa e di contattarla in qualsiasi modo, anche per via telematica. Infine i provvedimenti impongono al sorvegliato di non rincasare la sera più tardi delle 21.30 e di non uscire la mattina prima delle ore 6.30.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.

Foto di repertorio