Grande successo ai Rifugi di Santa Barbara a Colleferro per “Nella Città Dolente” dell’Officina Teatro. Nella serata di Sabato e nella pomeridiana di Domenica, ancora una volta, dopo il boom di questa estate, gli spettatori rispondono in massa all’evento.
L’Inferno dantesco è perfettamente ricostruito nella scenografia suggestiva dei Rifugi Antiaerei di Colleferro in via Santa Bibiana, con l’aiuto delle migliorie sceniche, il primo effetto che spicca è la cura e l’attenzione per i particolari avute dal gruppo teatrale del regista Claudio Dezi. Inizia con Caron dimonio occhi di bragia traghetttante, con una vera barchetta, gli spettatori accompagnati da Virgilio che li fa immergere via via in tutti i personaggi dannati della cantica di Dante. Non ce n’è uno che svetta più degli altri, nel percorso itinerante, poichè la magnifica sensazione è una grande ensemble di attori unici che si muovono a orologeria senza perdere di vista l’estro del proprio personaggio. Lo spettatore viene rapito dalla suggestione per l’ambiente, ricco di luci e suoni e piccoli accorgimenti straordinari (le foglie che si agitano nella Selva dei Suicidi), e dal continuo coinvolgimento dei personaggi che sbucano da ogni dove per far conoscere la loro verità, mai assoluta, ma piena di sfaccettature, proprio come il Sommo Poeta ha voluto imprimere nelle memorabili terzine.
All’uscita, quando si tornano a riveder le stelle, abbiamo saggiato le voci e le opinioni degli spettatori. Siamo stati stupiti, innanzitutto per la varietà delle fasce di età, con ragazzi che portavano i genitori e i nonni e, genitori che accompagnavano ragazzi e bambini (la piccola Marta intervistata ha, su per giù, 4 anni); lo stupore continuava nel vedere questa massa di persone risalire silenziose, quella quiete piena, come quando si esce dal cinema e un film ci ha rapito, quindi ce ne stiamo per conto nostro a godere dei pensieri e delle emozioni. Le risposte sono forse ovviamente positive ma le espressioni dei visi di tutti i visitatori dell’Inferno erano sognanti. Uno dei leitmotiv che ci ha colpito è stato il desiderio di andare a rileggere per intero la cantica dell’Inferno.
Tra il pubblico ha fatto piacere vedere l’eco di questa iniziativa, con la presenza del reparto scenografia dei grandi registi Paolo e Vittorio Taviani, presenti infatti le sorelle scenografe Alessandra ed Emita Frigato (due David di Donatello).
Un plauso da parte nostra a tutta la compagnia. Un gruppo affiatato di tanti attori, di tecnici, trucco e parrucco, mascherine e accoglienza. Un’unione che ha coinvolto i Rifugi di Colleferro con il suo staff di guide, il C.A.I. di Colleferro per la sicurezza e il Sindaco Pierluigi Sanna che, da primo cittadino e Assessore alla Cultura ha, da subito, promosso l’evento colleferrino. La Cultura torna di moda, per volere di molte realtà associazioniste ascoltate dall’Amministrazione che ha creduto in loro. Naturalmente, per oneri e onori, un premio maggiore va al regista Claudio Dezi, non solo per la direzione di questa grande orchestra, ma anche per aver riportato alla luce la sensazione principe del teatro nei corpi frizzanti degli spettatori: la catarsi.
Appuntamento con il mattinèe del 17 Novembre per far conoscere alle scuole lo spettacolo e poi, si vola, a vele spiegate, verso Napoli, nella Galleria Borbonica che farà da scenografia al cammin di nostra vita e alla selva oscura dell’Officina Teatro.