Cronaca

Capena, coppia ai domiciliari nascondeva in casa 30 kg di droga

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Capena, coppia ai domiciliari nascondeva in casa 30 kg di droga

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Monterotondo hanno controllato a Capena una coppia, già ristretta in regime di arresti domiciliari e, con sorpresa degli stessi militari, hanno rinvenuto in casa ben 30 chilogrammi di hashish. Scattate così nuovamente le manette, ma questa volta con traduzione in carcere.

Capena, i controlli dei Carabinieri: coppia ai domiciliari trovata in possesso di 30 kg di hashish

L’episodio è accaduto la scorsa notte, quando la pattuglia del 112 di Monterotondo aveva tra i compiti da svolgere quello del controllo degli arrestati domiciliari, per assicurarsi fossero in casa anche di notte. Così bussando a casa di una coppia di di Capena (entrambi italiani ristretti ai domiciliari perché indagati per attività di spaccio accertate dagli stessi Carabinieri di Monterotondo), questa volta i militari hanno deciso di entrare dentro casa e non limitarsi ad accertare sull’uscio che i due conviventi fossero presenti.

Infatti è facoltà dei militari chiedere di ispezionare anche l’appartamento di coloro che sono ristretti ai domiciliari, per accertare non vi fosse nessuno in casa, visto che tra le prescrizioni c’è anche il divieto di incontrare soggetti non conviventi.

La richiesta dei Carabinieri ha però causato una reazione insolita dei due pusher, che sono apparsi irritati e indisponibili verso la richiesta dei militari, pur consapevoli che tale richiesta è prevista dalla legge. Tale circostanza ha così indotto i militari a chiedere l’ausilio di altri colleghi del NOR di Monterotondo che, giunti sul posto, hanno dato corso ad una perquisizione domiciliare, al termine della quale, occultata sotto un letto, i Carabinieri di Monterotondo hanno rinvenuto una grossa scatola in cartone all’interno della quale erano custoditi ben 30 panetti di hashish, ciascuno dei quali del peso di un chilogrammo, per un totale dunque di ben 30 kg di sostanza stupefacente.

Sono così scattate subito le manette per la coppia, lui 32 anni e lei 47 anni, entrambi tradotti presso il carcere di Roma Rebibbia per la convalida davanti al GIP.

Alla luce del notevole ed inusuale quantitativo di stupefacente rinvenuto, del valore sul mercato di oltre 300mila Euro, i Carabinieri stanno ipotizzando un salto di qualità dei due, verso gli ambienti del Traffico di stupefacenti e non più del mero spaccio al dettaglio.


Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.