Si comunica, nel rispetto dei diritti degli indagati (da ritenersi presunti innocenti fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto-dovere di cronaca costituzionalmente garantito, che i Carabinieri della Compagnia di Monterotondo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari nei confronti di 4 persone, di età compresa tra 20 e 23 anni, per rapina consumata.
Le indagini sono state avviate grazie alla vittima che ha prontamente denunciato presso la Stazione Carabinieri di Monterotondo, lo scorso 26 febbraio, che poche ore prima, durante la notte, era stato rapinato. Questi i fatti descritti nell’ordinanza del Gip del Tribunale di Tivoli:
– la vittima, di anni 34, tramite una app per incontri tra uomini, entrava in contatto con altro uomo;
– dopo lo scambio di alcuni messaggi i due si accordavano per incontrarsi;
– l’incontro avveniva di sera tarda e la vittima saliva a bordo dell’autovettura guidata da un uomo che poi si accertava essere di 20 anni;
– dopo circa cento metri il conducente fermava l’autovettura in un parcheggio isolato;
– appena fermi, dal retro dell’autovettura sbucavano altri tre uomini (di età compresa tra 20 e 23 anni) che aggredivano la vittima e, con violenza e minacce, rapinavano la vittima di vari oggetti, anche dopo averla costretto a recarsi a casa per consegnare altri oggetti, compresa la carta di credito.
La vittima, con immediatezza, denunciava i fatti ai Carabinieri offrendo numerosi particolari che consentivano di avviare serrate indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, all’esito delle quali venivano identificate le 4 persone destinatarie della misura cautelare; si accertava, inoltre, tramite uno scambio informativo con altri reparti dell’Arma dei Carabinieri, che i 4 erano stati fermati dai Carabinieri di Castel Gandolfo lo scorso 16 marzo con analoghe accuse.
Preme sottolineare che Carabinieri e Procura hanno individuato le 4 persone, oggi gravemente indiziate di rapina, grazie alla pronta denuncia della vittima laddove i rapinatori confidavano sulla mancata denuncia proprio per le modalità con cui era avvenuto l’incontro. Va, dunque, dato atto alla vittima di avere riposto fiducia nelle istituzioni.
Si diffonde il comunicato anche per consentire a chi utilizza le APP di incontri di avere conoscenza che si verificano situazioni di rischio come quella descritta.