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Tivoli, restituiti preziosi documenti archivistici della prima metà del XIX secolo

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Tivoli, restituiti documenti archivistici della prima metà del XIX secolo

Il 17 luglio 2023, a Tivoli (RM), presso la sede comunale, alla presenza del Sindaco della città di Tivoli, Dott. Giuseppe Proietti, i militari del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Roma, hanno restituito 25 documenti archivistici risalenti alla prima metà del XIX secolo e riconducibili all’archivio dell’antica deputazione provinciale di Tivoli, attualmente conservato presso l’Archivio Storico Comunale di Tivoli.

Tivoli, restituiti documenti archivistici della prima metà del XIX secolo

I preziosi documenti erano stati sequestrati nel 2020 dai militari del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma, coadiuvati dai paritetici Nuclei TPC di Udine e Bologna, i quali li avevano individuati presso le abitazioni di diversi collezionisti residenti nelle città di L’Aquila, Trieste e Cotignola (RA), nell’ambito di perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di L’Aquila.

Di fondamentale importanza per l’individuazione dei beni e per l’accertamento della loro appartenenza al patrimonio dell’Archivio Storico Comunale di Tivoli, nonché per riconoscerne l’autenticità ed il valore storico-culturale, è risultata la sinergica collaborazione con il personale altamente specializzato della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio e con i funzionari archivisti del Comune di Tivoli.

Utile si è rivelata la consultazione della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, gestita dal Comando Carabinieri TPC: prevista dal ‘Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio’ e istituita nel 1980, è oggi il database di settore più grande del mondo, vantando il censimento di oltre 8.000.000 di beni, tra cui circa 1.300.000 opere da ricercare.

La restituzione dei beni archivistici, disposta dal Tribunale di L’Aquila in sede di udienza dibattimentale, ha riportato gli importanti documenti presso la loro originaria collocazione, ove potranno finalmente essere oggetto di studio, consultazione e fruizione da parte del pubblico.