Attualità Cronaca

Questura di Roma sospende per 5 giorni la licenza di un locale di Casal Bruciato: i motivi

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
Sospesa licenza di un locale a Casal Bruciato

Il Questore di Roma, in applicazione dell’articolo 100 del T.U.L.P.S., sospende per 5 giorni la licenza di un locale a Casal Bruciato.

I controlli della Polizia

Un locale del quartiere Casal Bruciato, attenzionato dagli agenti del Distretto San Basilio per vari esposti e lamentele da parte dei comitati di zona, in applicazione dell’articolo 100 del Testo Unico di Pubblica Sicurezza emesso dal Questore di Roma dovrà restare chiuso per 5 giorni.

Leggi anche: Roma, tentano di truffare un’anziana di 95 anni: fermati due giovanissimi

Lo stesso locale, nella primavera scorsa, era stato oggetto di un controllo amministrativo durante il quale erano state riscontrate diverse irregolarità in materia igienico sanitaria; inoltre, durante i controlli di Polizia Giudiziaria, svolti dagli agenti del IV Distretto a luglio e nei primi giorni di agosto, è stata riscontrata, sia all’interno che all’esterno del locale, la presenza di avventori gravati da pregiudizi di Polizia per vari reati. Una delle persone controllate era destinataria delle misura di prevenzione dell’Avviso Orale del Questore.

Il provvedimento

La Divisione di Polizia Amministrativa della Questura di Roma, esaminata la documentazione raccolta dal  Distretto San Basilio e fatti i dovuti riscontri, ha realizzato un’accurata istruttoria tesa all’adozione del provvedimento di sospensione.

Il provvedimento è stato notificato dagli agenti del IV Distretto che, come previsto dalla normativa, hanno affisso sull’entrata del locale il cartello “Chiuso con provvedimento del Questore”.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.