Frosinone: la Polizia di Stato arresta un uomo.
Dovrà rispondere dell’accusa di maltrattamenti in famiglia in danno dei genitori e della sorella.
La scorsa settimana, la Polizia di Stato di Frosinone ha tratto in arresto un venticinquenne del posto per il reato di maltrattamenti in famiglia.
Il personale della Squadra Volante della Questura di Frosinone era intervenuto in un’abitazione del Capoluogo, dopo che il padre del ragazzo aveva richiesto l’intervento di una Volante.
Il giovane aveva chiesto del denaro ai genitori, soldi che gli sarebbero serviti per acquistare droga, ma al rifiuto di questi aveva iniziato ad inveire contro di loro, minacciandoli di morte qualora non avessero provveduto a consegnargli il denaro. Poi ha anche tentato di strappare una catenina d’oro dal collo della madre, senza riuscirci.
La violenza dell’aggressione era tale per cui la madre, il padre e la sorella per evitare il peggio, si sono visti costretti a fuggire in strada dove hanno atteso l’arrivo dei poliziotti.
Glia agenti fortunatamente sono giunti in brevissimo tempo e, dopo aver bloccato l’uomo e messo al sicuro le vittime, lo hanno tratto in arresto per il reato di maltrattamenti in famiglia.
Il giovane, purtroppo, non è nuovo ad episodi simili nei confronti dei propri familiari e, anche in considerazione di ciò, dopo l’arresto è stato condotto in carcere su diposizione del P.M. di turno.
Il G.I.P. ha convalidato l’arresto e disposto la detenzione in carcere.
Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.