Cronaca

Roma, contrasto ai reati ambientali: multe e denunce

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Roma, contrasto ai reati ambientali: multe e denunce

Non si arrestano le verifiche volte a contrastare condotte illecite legate ai reati ambientali, proseguiti per tutto il periodo estivo in diverse zone della Capitale.

Reati ambientali, i controlli della Polizia Locale di Roma Capitale

Particolare attenzione è stata posta alle aree adibite a discariche abusive, cantieri, officine di auto riparazioni.
Grazie ad una intensa attività di controlli stradali ed all’utilizzo di foto-trappole, sono stata una decina, tra titolari e dipendenti, le persone denunciate per i reati di gestione illecita, raccolta e trasporto abusivo d/o abbandono di rifiuti speciali ed ingombranti.

Tre autocarri sequestrati con all’interno calcinacci, mobili dismessi e rottami metallici; sanzioni per un totale di  € 22.000 per omessa o irregolare tenuta della contabilità ambientale e per la compilazione fraudolenta della prescritta documentazione.

Grazie all’utilizzo di registrazioni video delle foto-trappole, sono state comminate anche sanzioni per un totale di 6.000€ nei confronti di 10 privati cittadini responsabili di abbandono incontrollato di rifiuti ingombranti.

Nel corso di controlli stradali, nella giornata del 30 agosto 2023 è stata eseguita da parte dello Gruppo  SPE (Sicurezza Pubblica Emergenziale) della Polizia di Roma Capitale nei pressi della foce dell’Aniene, un accertamento a carico di un  55enne italiano, titolare di impresa individuale operante nel settore del commercio dei rifiuti metallici, sorpreso a trasportare un carico abusivo di rifiuti di cui non è stato in grado di dimostrare la provenienza ne la destinazione.

Gli agenti hanno proceduto al sequestro di circa 400 kg di rifiuti metallici e matasse di rame deferendo l’uomo all’autorità giudiziaria.


Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.