Cronaca

Genzano. Spaccio di droga e porto abusivo di armi: fermati due giovani

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
Genzano. Spaccio di droga e porto abusivo di armi: fermati due giovani

Nell’ambito di mirati servizi volti a prevenire reati contro il patrimonio presso le abitazioni in tutta l’area dei Castelli Romani, effettuati dai Carabinieri della Compagnia di Velletri, iniziati a luglio scorso e perdurati per tutta l’estate, che hanno già consentito l’arresto di 4 perone e alla denuncia in stato di libertà di altre 9, lo scorso mercoledì, i Carabinieri della Stazione di Genzano hanno arrestato due giovani di 19 e 26 anni, poiché gravemente indiziati del reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e porto abusivo di armi ed oggetti atti ad offendere.

Spaccio di droga e porto abusivo di armi e oggetti atti ad offendere: fermati due giovani di Ariccia e Genzano di Roma

I due, rispettivamente di Ariccia e Genzano di Roma, sono stati controllati dai Carabinieri mentre erano a bordo di un’auto in sosta, in atteggiamento sospetto, lungo via di Vittorio di Genzano. A seguito della perquisizione personale, sono stati trovati in possesso di tre dosi di cocaina nonché di una pistola calibro 8 con sei colpi, una mazza da baseball, due coltelli (uno da cucina ed uno a serramanico) ed una pistola a salve privata del tappo rosso.

Durante le fasi di controllo i due indagati hanno tentato una breve fuga a piedi ma, grazie all’intervento di altre pattuglie giunte in supporto, sono stati immediatamente bloccati.

Le successive perquisizioni nelle abitazioni di entrambi, ha permesso ai Carabinieri, di rinvenire e sequestrare un’altra pistola a salve priva del tappo rosso e circa 30 g di hashish.

I due sono stati accompagnati presso il carcere di Velletri, dove entrambi gli arresti sono stati convalidati; il Giudice ha disposto gli arresti domiciliari per il 26enne, mentre il 19enne è stato messo in libertà.


Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.