Cronaca

Folle inseguimento a Roma: rubano due motorini e investono un agente

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Folle inseguimento a Roma: rubano due motorini e investono un agente

Verso le prime ore della notte del 05 settembre, una pattuglia del reparto volanti della Questura, nel transitare su Viale Alessandrino, ha notato la presenza di due motoveicoli, entrambi Honda sh, condotti da due soggetti.

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In particolare, il primo conducente spingeva con la gamba il secondo mezzo da Via delle Viole in direzione di via Prenestina.

Immediatamente insospettitisi e presupponendo un furto, gli agenti hanno inseguito i due mezzi; i conducenti dei quali, accortisi della presenza degli agenti, hanno svoltato su Viale della Bella Villa.

Qui, il conducente del primo mezzo ha abbandonato il motorino per poi salire a bordo del mezzo condotto dal secondo uomo, per poi iniziare la fuga sempre lungo lo stesso viale.

Nella circostanza i due in fuga, sfruttando le ridotte dimensioni della carreggiata a senso unico, sono saliti sul marciapiede invertendo il senso di marcia, manovra impossibile per la volante. Pertanto uno degli agenti è sceso dal mezzo di servizio, intimando ulteriormente l’alt ma in questa fase il conducente si è lanciato contro l’agente di polizia, investendolo col motorino.

A causa dell’impatto il soggetto, un uomo italiano con numerosi precedenti di polizia per furti e rapine, ha perso il controllo del mezzo, cadendo insieme al complice a terra, dove sono stati definitivamente bloccati anche con l’ausilio di altre pattuglie giunte sul posto.

Entrambi i motorini risultavano provento di furto e nella disponibilità di entrambi sono stati rinvenuti arnesi e grimaldelli.

Al termine delle formalità di rito il cittadino italiano è stato tratto in arresto per i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale mentre entrambi sono stati deferiti in stato di libertà per i reati di ricettazione e porto di arnesi atti allo scasso.

Al termine del rito di convalida l’uomo è stato condannato alla misura cautelare degli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.


Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.