Secondo quanto riportato da Roma Today, si sarebbe verificato un altro incidente sul lavoro che ha coinvolto, questa volta, un netturbino della capitale che è stato portato d’urgenza in ospedale dopo essere caduto da un’altezza di tre metri.
La denuncia di COBAS
“A poco più di un mese dalla morte, a Frascati, dell’operatore ecologico dipendente della società Tekneco, rimasto schiacciato dal camion con il quale effettuava la raccolta del vetro, oggi si è verificato l’ennesimo infortunio sul lavoro ai danni di un altro lavoratore della medesima società. L’operatore ecologico L.S., dipendente della Tekneco, è precipitato da una altezza di circa 3 metri mentre svolgeva l’attività assegnatagli in viale Largo Buonaparte a Frascati. L’operatore è stato trasportato presso ospedale Tor Vergata in codice rosso per essere sottoposto a medicazioni e accertamenti e aspettiamo di conoscerne la prognosi. Anche un altro collega, giunto sul posto per soccorrere il lavoratore caduto, è stato colto da malore ed è trasportato anche lui presso ospedale Tor Vergata”, lo ha dichiarato Cobas Sarim Grottaferrata – Cobas Igiene Ambientale.
“In attesa di conoscere l’esatta dinamica dell’infortunio, non possiamo che ribadire che gli operatori ecologici sono costretti ad operare nella costante “insicurezza” a causa della fatiscenza dei mezzi di lavoro, della mancata formazione e di un’organizzazione del lavoro che, al fine di massimizzare i profitti, impone la raccolta dei rifiuti attraverso il cosiddetto “operatore unico” che inevitabilmente comporta una maggiore esposizioni alle malattie professionali e agli infortuni sul lavoro.”
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“E’ inutile piangere i morti e gli invalidi sul lavoro se poi si rimane immobili pur di non disturbare i profitti delle società private e i (presunti) risparmi degli enti territoriali. Nel settore dell’igiene ambientale è assente una politica di prevenzione da parte dei comuni e degli enti preposti, Servizi di prevenzione delle ASL e Ispettorato del Lavoro, che non effettuano le verifiche necessarie in merito al rispetto da parte delle società appaltatrici di tutte le norme sulla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ora basta! E’ giunto il tempo di organizzarsi per difendere la nostra salute e la nostra sicurezza”.
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