Cronaca

Torpignattara, era ricercato per una rapina. Trovato insieme ad un altro latitante e ad un evaso

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Torpignattara latitante ritrovato evaso

L’obiettivo degli agenti delle volanti dell’ UPGSP e del commissariato Tuscolano era ricercare un uomo, cittadino Bangladesh senza fissa dimora e con diversi reati alle spalle, e l’ipotesi degli agenti era setacciare le aree verdi dismesse nel quartiere prenestino labicano.

I dettagli

È così che, portati dalla conoscenza del territorio, potevano ipotizzare che l’uomo ricercato potesse trovare appoggio in un rifugio di fortuna in una delle baracche all’interno di un’area su via di acqua bullicante di fianco il negozio LIDL. Tale area, con all’interno delle strutture fatiscenti, già sgomberata e rioccupata più volte, era segnalata quale punto in cui alcuni uomini trovavano appoggio per commettere efferate rapine ai passanti sempre su via di acquabullicante.

Insomma una zona franca di proprietà del comune di Roma che non ha nessun interesse nel rivalutare il territorio che collega via di acquabullicante con via Labico ed il parco di villa de santis. All’interno della struttura gli agenti identificavano tre soggetti che al momento dormivano su materassi di fortuna ed in condizioni igieniche estremamente precarie. Dei tre era presente l’uomo inizialmente ricercato dagli agenti, un secondo uomo cittadino anche lui del Bangladesh ed anche lui a sua volta ricercato per scontare una pena detentiva a seguito di una rapina commessa lo scorso anno ed un cittadino italiano che dopo un breve quanto inutile iniziale tentativo di fuga, aveva a suo carico una misura cautelare degli arresti domiciliari da scontare presso la propria residenza a Ladispoli.

Per quanto accertato gli agenti procedevano a notificare le ordinanze di custodia cautelare ai due soggetti stranieri, accompagnandoli rispettivamente presso la casa circondariale regina Coeli e Rebibbia mentre il terzo veniva tratto in arresto per evasione. Al termine del rito di convalida, l’arresto dell’uomo veniva convalidato dalla A. G. e riassociato nuovamente presso il suo domicilio.


Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.

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