Nuova modalità di nomina degli scrutatori a Marino in vista del referendum: dissentono Cinzia Lapunzina dì Costruiamo il Decentramento e Remo Pisani di Forza Italia
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Riceviamo e pubblichiamo
È dissenso sull’Albo Scrutatori di Marino da parte dei consiglieri comunali Cinzia Lapunzina e Remo Pisani che puntano il dito sul nuovo codice di autoregolamentazione adottato dall’Amministrazione per la nomina dei suoi componenti.
“Lesivo del diritto di ognuno di prendervi parte e non rispondente a quanto previsto dalle normative di legge in materia”.
Questo il parere espresso dai consiglieri di opposizione che, rispettivamente, membro effettivo e supplente della Commissione Elettorale ipotizzano nei nuovi criteri di selezione degli scrutatori, una volontà discriminatoria.
“Non siamo d’accordo nella decisione del sindaco Colizza di adottare un procedimento diverso da quello di legge per la nomina degli scrutatori e quindi non lo abbiamo votato” sottolineano evidenziando come, nel loro parere, lo stesso sia stato concepito con l’intenzione di giudicare clientelare il metodo in uso da sempre in tutti i Comuni. “Un pensiero puramente grillino che vede il losco in ogni situazione” affermano.
“Tra l’altro- si domandano – la volontà dell’Amministrazione di inserire gli scrutatori da selezionare all’interno di una sub graduatoria redatta sulla base di priorità da loro stabilite, è stata direttamente resa nota ai 2488 componenti l’Albo comunale? Purtroppo no, perché per comunicare la novità si è utilizzato solo il sito istituzionale che, ahimè, non tutti i cittadini frequentano giornalmente. E quindi- chiosano – pochi saranno stati quelli che, nei brevi tempi previsti, saranno venuti a conoscenza della nuova normativa, restrittiva che richiede anche una documentazione, da allegare alla dichiarazione di disponibilità, di una certa entità. Prova di quanto affermiamo- ribadiscono – è l’ultima riunione della Commissione Elettorale nella quale sono state giudicate ammissibili 19 domande. Sulle sole 21 pervenute. E di scrutatori ne servono almeno 100. Siamo alla vigilia del referendum.
Riteniamo, quindi, lo strumento adottato dal Comune di Marino – concludono Lapunzina e Pisani- non aperto all’esercizio del diritto-dovere di ognuno di prendere parte alla vita della comunità. A svilimento e, di fatto, annullamento, delle normative nazionali in materia che, lontane dal concetto alla base del codice di autoregolamentazione grillino, danno la possibilità a tutti di essere parte dell’Albo scrutatori”.