Cronaca

Una coppia di 38enni di Tivoli arrestati per furto in alcuni negozi e nel centro commerciale Tiburtino

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Una coppia di 38enni di Tivoli arrestati per furto in negozio

Nei giorni scorsi gli investigatori del Commissariato di P.S. Distaccato di “TivoliGuidonia” hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un uomo e della compagna, entrambi 38enni di Tivoli (RM) con numerosi precedenti a loro carico, i quali sono indagati di aver perpetrato una serie di furti, anche con effrazione, avvenuti nel maggio scorso in danno di alcuni negozi siti a Tivoli e presso il Centro Commerciale “Tiburtino”.

In particolare, oggetto dell’azione predatoria occhiali di ingente valore, trafugati dagli scaffali di negozi di ottica il più delle volte rompendo le placche antifurto.

Gli indagati dovranno inoltre rispondere di un tentativo di rapina in danno dell’addetto alla sicurezza di un altro negozio di articoli per la casa di Guidonia Montecelio che li aveva sorpresi a rubare. Bloccato e minacciato dall’uomo con la frase “te do fuoco al negozio t’aspetto fuori quando stacchi” veniva poi spintonato anche dalla donna.

Tra i vari approfondimenti svolti dagli investigatori del Commissariato tiburtino, determinante per l’individuazione dei due autori è stata la comparazione delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza dei negozi derubati, che ha consentito di attribuire inequivocabilmente le diverse azioni predatorie ai due indagati.

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A loro carico il G.I.P. del Tribunale di Tivoli, che ha emesso il provvedimento restrittivo, ha ritenuto “gravi, precisi e concordanti” gli indizi a loro carico “e ciò in ragione dei numerosi riscontri che hanno consentito di valorizzarne la portata probatoria intrecciandone le rispettive risultanze”, atteso, peraltro, che “gli indagati hanno agito con destrezza, con estrema rapidità e con spregiudicatezza, anche alla presenza della persona offesa, al fine di realizzare i furti”.

Gli indagati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.


Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.

Foto di repertorio