Ottavo posto in classifica con 12 punti, miglior rendimento interno dell’intera Serie A insieme a Juventus, Inter e Lecce e zona retrocessione già distante otto lunghezze. Il Frosinone vola e cerca per la prima volta la conquista della salvezza nella sua storia, ma non chiamatela favola perché quelle sono scritti di pura fantasia e immaginazione, da queste parte si lavora invece di progetti e concretezza, di competenza e qualità, nulla viene lasciato al caso. Così dopo aver dominato la Serie B con una squadra giovane non si abbandona la linea verde e ci si presenta ai nastri di partenza del massimo campionato con l’età media più bassa dell’intero campionato, senza paura e dando la possibilità di ripartire non solo ai ragazzi ma anche a un tecnico come Di Francesco che in molti avevano dato ormai per sconfitto.
È il Frosinone di Di Francesco
L’addio di Grosso rischiava di distruggere un anno di lavoro, ma Stirpe e Angelozzi hanno puntato su Di Francesco perché desideravano una squadra propositiva e aggressiva, bella e vincente. Il tecnico è già una scommessa vinta per la società e soprattutto per se stesso, dopo tre avventure disastrose con Sampdoria, Cagliari e Verona, con 8 vittorie in 74 partite, non solo per colpa sua. Si è rilanciato senza mai rinnegare il suo credo calcistico, e forse è proprio questa convinzione che ha dato la spinta a Stirpe per puntare forte su di lui.
Il Frosinone è offensivo, 11 i gol all’attivo, e anche poco fortunato visto che è la squadra che ha colpito più pali in Serie A, chissà dove potrebbe essere se anche la Dea bendata avesse dato una mano. Di Francesco si sta di nuovo imponendo come tecnico preparato e senza paura, quello che serviva ad una società che punta forte sui giovani per dare l’assalto alla salvezza.
Soulé la sorpresa più inaspettata
La rivincita del tecnico non è l’unica, c’è poi quella di Matias Soulé, mai utilizzato da Allegri e mandato in prestito perché non ancora maturo per la maglia bianconera. L’argentino ha accettato l’etichetta e poi ha scatenato tutta la sua classe, due gol nelle ultime tre partite e il titolo virtuale di miglior dribblatore della Serie A. Ironia della sorte, il migliore della Juve è Rabiot, staccato di ben 13 posizioni. A Torino forse la tanto decantata qualità negli ultimi trenta metri l’avevano già in casa, ma non se ne sono accorti, così come forse non sono del tutto consapevoli del fatto che si può dare in mano un centrocampo intero a Barrenechea, 22 anni anche lui bianconero e argentino, che a Frosinone guida con sapienza un reparto orfano ormai da tempo di due dei tre titolari: Gelli e Harroui.
Coraggio, visione, competenza, compattezza, così il Frosinone si avvicina alla salvezza e sogna in grande perché il calendario inizia ad essere “amico”: nelle prossime quattro giornate le avversarie saranno Bologna, Cagliari, Torino e Empoli, dopo i toscani si farà un primo bilancio che non potrà che essere più che positivo. Le analisi dettagliate e statistiche per pronosticare sulla serie A confermano il volo del Frosinone a tal punto che i gli esperti, che a inizio campionato lo vedevano come prima delle retrocesse, oggi gli mettono alle spalle almeno tre squadre: Cagliari, Empoli e Salernitana.