E’ quasi l’una di notte a Poggiomarino (NA) quando i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Torre Annunziata intervengono a piazza De Marinis.
C’è una persona fermata e a chiamare il 112 è un carabiniere libero dal servizio effettivo alla stazione di Roma Tor Bella Monaca.
Il militare è intervenuto per difendere una donna appena aggredita. La vittima – ha 55 anni – è seduta su una panchina in attesa dell’autobus quando si avvicina un uomo. Lui è un 33enne originario del Marocco ma residente a Poggiomarino e già noto alle forze dell’ordine. Il 33enne afferra la donna e tenta di baciarla, lei si oppone. Lui non si arrende e le morde le labbra con forza e violenza.
La donna urla e le sue grida sono così forti che il carabiniere, lì di passaggio, corre per vedere cosa stesse accadendo. Il militare vede la scena e si qualifica, il 33enne tenta di fuggire.
L’inseguimento a piedi dura poco ma non è semplice per il carabiniere bloccare l’aggressore. Minuti concitati e una colluttazione che termina con l’arresto e l’arrivo della gazzella di Torre Annunziata. Per il carabiniere una diagnosi di 5 giorni così come per la vittima. L’arrestato – visitato anche lui dal personale sanitario e dimesso con 7 giorni – deve rispondere di violenza sessuale e resistenza a pubblico ufficiale. Ora è in carcere a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.
Foto di repertorio