Cronaca

Sotto indagine una cooperativa sociale di Latina per frode e riciclaggio di denaro

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
Evasione fiscale a Colleferro, sequestrati beni per oltre 200mila euro

Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Latina ha comunicato che, nella mattinata odierna, con riferimento all’attività delle cooperative coinvolte nella gestione di richiedenti asilo e di minori non accompagnati nell’ambito della provincia di Latina, il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Latina ha dato esecuzione all’ordinanza emessa dal GIP presso il Tribunale di Latina con la quale è stata disposta l’applicazione delle misure cautelari personali degli arresti domiciliari e dell’obbligo di dimora presso il proprio comune di residenza nei confronti dei membri del Consiglio di Amministrazione di una cooperativa sociale integrata e della misura cautelare reale del sequestro preventivo a fini di confisca, anche per equivalente, del profitto del reato nei confronti degli stessi e di altri soggetti legati a loro da vincoli di parentela, che attualmente si trova all’estero.

Le indagini condotte dalla Procura e dalla Guardia di Finanza hanno consentito di accertare condotte di frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale (per distrazione) e auto-riciclaggio.

Segnatamente, le cooperative e un  Consorzio hanno percepito ingenti fondi pubblici da diversi Enti (Prefettura, Regione, Enti Locali, ecc) destinati a specifici progetti o piani di assistenza riguardanti i richiedenti asilo e i minori non accompagnati, fornendo tuttavia un servizio inadeguato e comunque difforme rispetto a quello pattuito.

Sono state riscontrate infatti numerose criticità nelle strutture gestite dalle cooperative  e, in particolare :

  • sovrannumero di ospiti
  • alloggi fatiscenti con arredamento inadeguato
  • condizioni igieniche carenti
  • derattizzazione e deblattizzazione assenti
  • riscaldamento assente o comunque non adeguato
  • carenze nell’erogazione dell’acqua calda
  • carenze nella conservazione delle carni
  • insufficienza e scarsa qualità del cibo
  • presenza di umidità e muffa nelle strutture
  • carenze del servizio di pulizia dei locali e dei servizi igienici
  • insufficiente consegna di vestiario e prodotti per l’igiene

L’inosservanza delle condizione pattuite – concretizzatasi nelle gravissime criticità sopra riportate e rilevate dagli ispettori della Prefettura anche congiuntamente a quelli della ASL di Latina e ai Vigili del Fuoco, tali da far vivere gli ospiti in condizioni offensive dei diritti e della dignità degli uomini e delle donne, aggravate dalla condizione di particolare vulnerabilità dei migranti richiedenti protezione internazionale – ha generato considerevoli risparmi spesa/profitti, che sono stati utilizzati per spese varie (alberghi, ristoranti, abbigliamento di lusso, accessori, gioielli, ecc) e/o investimenti del tutto estranei alle finalità del servizio pubblico assolutamente non inerenti con l’oggetto sociale delle cooperative e la loro natura di enti no profit.

Leggi anche: Frode al Fisco per circa 40 milioni di euro nel commercio carni: indagini tra le province di Roma e Latina

Tali distrazioni di denaro sono state oggetto di approfondimenti investigativi che hanno consentito di ipotizzare a carico degli indagati i reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale (per distrazione) a seguito dell’accertamento giudiziario dello stato d’insolvenza della cooperativa e di autoriciclaggio di parte di dette somme, che sono state trasferite all’estero (Ruanda, Belgio, Portogallo) e reimpiegate in attività imprenditoriali e comunque estranee rispetto alle finalità di assistenza e gestione in Italia dei migranti e/o richiedenti asilo.

Le indagini proseguono, anche con riferimento a temi investigativi diversi e complessi, nel rispetto delle disposizioni normative in tema di segretezza degli atti di indagine, onde garantire, per un verso, diritti e facoltà delle persone sottoposte ad indagine e, per altro verso, la genuinità, l’oggettività e il buon esito degli accertamenti investigativi.


Il procedimento nel quale sono state applicate le misure cautelari personali e reali sopra richiamate versa tutt’ora nella fase delle indagini preliminari, con la conseguenza che per gli indagati vige il principio di innocenza.


Foto di repertorio