Tivoli – divieto di avvicinamento a uomo violento nei confronti della compagna – vanno ringraziati i vicini di casa della donna che “non si sono voltati dall’altra parte”, chiedendo l’intervento della Polizia di Stato e della Procura hanno consentito al Giudice, in tempi brevissimi, di mettere in sicurezza la donna.
La violenza
Il 28 ottobre 2023, a Tivoli (RM), gli Agenti del pool specializzato nella violenza di genere e minori del Commissariato Distaccato di P.S. Tivoli – Guidonia, sotto la direzione dei Magistrati dal Gruppo uno della Procura della Repubblica di Tivoli che trattano i delitti di violenza di genere, hanno dato esecuzione alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento nei confronti di un 31enne residente a Guidonia Montecelio, con precedenti per atti persecutori e porto illegale di armi, il quale dovrà rispondere del reato di maltrattamenti (art. 572 c.p.) in danno dell’ex compagna.
Tale provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Tivoli su richiesta della Procura della Repubblica, si è reso necessario poiché l’uomo, sin dal febbraio del 2023, ha posto in essere “continue vessazioni fisiche e psicologiche altamente mortificanti sotto il profilo morale, riservando alla donna un comportamento violento, minaccioso, aggressivo e prevaricatore, aggredendola fisicamente, controllandola, insultandola …“.
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Ancora una volta si registra una storia di violenza di un uomo su una donna tra le mura domestiche, resa ancora più pericolosa per la vittima a causa dell’abuso di alcolici da parte dell’uomo.
Erano diventati ormai quotidiani il controllo ossessivo (cd gelosia), il controllo delle amicizie della donna finalizzato al suo isolamento, costretta persino a cancellare i contatti telefonici di altre persone, dietro minacce di morte commesse anche con un coltello di cucina puntato al collo della donna.
L’intervento dei vicini
Va sottolineato che l’intervento della Procura e del Commissariato di Tivoli è stato determinato dal sostegno della donna da parte dei vicini di casa che, in occasione di uno degli ultimi episodi di violenza, non hanno esitato a richiedere l’intervento della Polizia di Stato, potendo così testimoniare lo stato di agitazione e paura che, negli ultimi mesi, spesso loro stessi avevano constatato. Ciò dimostra la maggiore attenzione nel circondario di Tivoli da parte di tutte le persone verso gli episodi di violenza ai danni delle donne consapevoli dell’immediato e concreto intervento delle forze dell’ordine e della Procura.
Nel corso dell’intervento, peraltro, gli Agenti giunti sul posto hanno potuto osservare nell’appartamento della coppia i segni di una recente condotta aggressiva.
La decisione del G.I.P.
Particolarmente significativa la valutazione del G.I.P. presso il Tribunale di Tivoli che ha emesso nei confronti dell’uomo la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla persona offesa con prescrizione di mantenere una distanza di almeno 500 metri dal luogo di residenza della vittima e con divieto assoluto di comunicazione con la donna con qualunque mezzo, anche telematico, con braccialetto elettronico.
Infatti, il Giudice ha ritenuto che “…Il racconto reso è coerente nella giustificazione del mancato ricorso all’Autorità Giudiziaria e non appare inverosimile, dunque, che nell’ambito di un rapporto di convivenza improntato ai comportamenti prevaricatori di C.E., l’effetto di questi sia stato l’annichilimento della destinataria, che non è riuscita mai a determinarsi a sporgere querela, per paura di scatenare reazioni ancora più violente da parte del predetto…“.
Ancora una volta, quindi, si chiede a tutti “di non voltarsi mai dall’altra parte” e di prestare assistenza e sostegno a quelle donne che da sole non possono avere la forza di denunciare anche limitandosi a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine, in questo circondario formate e specializzate per il contrasto della violenza ai danni delle donne.
Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.
Foto di repertorio