A una settimana di distanza dal 25 novembre, la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, tutti i siti di informazione e giornali nazionali tornano a parlare di femminicidio: questa volta la vittima è una ragazza di soli 22 anni, Giulia Cecchettin.
Ennesimo caso di femminicidio ad una settimana dal 25 novembre: la vittima è la giovanissima Giulia, di 22 anni. Il suo nome allunga la lista delle donne uccise dall’inizio del 2023: i dati dal Viminale
Nella mattinata di oggi, 18 novembre 2023, la tragica notizia: il corpo senza vita di Giulia è stato recuperato in un canalone vicino al lago di Barcis (Pordenone). La giovane era scomparsa da quasi una settimana, insieme all’ex fidanzato, Filippo Turetta, di cui al momento non si hanno ancora notizie e che la Procura ha invitato a costituirsi.
Diversi i giorni di apprensione e di ricerca: un tragico epilogo e la disperata consapevolezza che il nome di Giulia si aggiunge ora a quello delle tante donne che, solo nel 2023, sono state uccise in ambito familiare e affettivo. Una vera e propria strage, che purtroppo persiste e continua a riempire le pagine di cronaca nera ormai quasi ogni giorno.
Stando ai dati diffusi dal Ministero dell’Interno, e aggiornati dal 1° gennaio al 12 novembre 2023, sono stati registrati su suolo nazionale 285 omicidi; 102 sono donne, ben 82 uccise in ambito familiare e/o affettivo: tra queste vittime, 53 hanno trovato la morte per mano del proprio partner o di un ex.
Numeri impressionanti ma aggiornati, come già detto, al 12 novembre: oggi, 18 novembre, la lista delle donne uccise da chi professava di amarle, o di averle amate, si è allungata: c’è, purtroppo, anche il nome di Giulia. Perché sì, deve essere chiaro: si parla di numeri e dati ma dietro delle semplici cifre o degli sterili grafici ci sono vite spezzate, famiglie distrutte e sogni infranti.
Cosa è necessario fare allora per prevenire tutto questo dolore, per non avere più paura? A una settimana di distanza dal 25 novembre, cosa dobbiamo fare tutti, come società e collettività, per far sì che storie come quella di Giulia non debbano più essere riportate dalla cronaca?
Capire e cercare delle soluzioni ad un problema sempre più diffuso come quello della violenza di genere è una responsabilità di tutti: lo dobbiamo ad ogni singola donna uccisa.
Oggi, più che mai, lo dobbiamo a Giulia.
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