Con una lettera, cittadini e politici dei Castelli Romani chiedono un intervento diretto che spinga il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, commissario per il Giubileo 2025, ad istituire una Commissione Ambientale di valutazione del progetto relativo all’inceneritore di Santa Palomba.
La richiesta arriva subito dopo la pubblicazione del bando da parte del sindaco di Roma che prevede la costruzione di un inceneritore da 600mila tonnellate annue di spazzatura, uno dei più grandi d’Europa, alle porte dei Colli Albani, vicino alla discarica di Albano Laziale.
Non solo Castel Gandolfo ma anche altri 13 comuni dei Castelli Romani hanno scritto alla Premier Giorgia Meloni e al Sindaco di Roma Roberto Gualtieri per richiedere l’apertura di un dibattito pubblico sugli aspetti tecnici più controversi del progetto.
Sulla questione è stato chiesto anche il diretto intervento del Papa quando il 18 novembre scorso è partita una marcia da piazza della Costituente, ad Albano, con tappa intermedia a Castel Gandolfo e tappa finale a piazza San Pietro, in Vaticano.
In quell’occasione, ai microfoni del TG3, Alberto De Angelis, sindaco di Castel Gandolfo, insieme alla rete dei comitati dei Castelli Romani composta da associazioni e da altri sindaci, ha chiesto al Santo Padre di istituire una commissione ambientale sull’inceneritore di Roma- Santa Palomba.
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A sostegno dei manifestanti anche il Movimento 5 Stelle. Questa mattina infatti erano presenti all’udienza pubblica dinanzi alla quarta sezione dei giudici di Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato, l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi, la capogruppo capitolina del M5S Linda Meleo e il capogruppo M5S in Regione Lazio Adrano Zuccalà che in una nota congiunta scrivono:
“Siamo al Consiglio di Stato con i comitati che hanno fatto ricorso contro il progetto scellerato dell’inceneritore di Santa Palomba. I giudici hanno ascoltato gli avvocati e si pronunceranno a dicembre.
I comitati hanno confermato le loro posizioni: l’azione di Gualtieri è inaccettabile, perché va contro i principi di tutela ambientale e della salute della popolazione, va contro le direttive europee sull’economia circolare e l’implementazione della raccolta differenziata, e soprattutto condanna Roma e tutta la Regione Lazio a un trentennio di business sui rifiuti. Inoltre è stato ribadito che l’impianto entrerà in funzione forse nel 2028, quando i poteri commissariali di Gualtieri saranno già conclusi, mentre nel frattempo tra l’abolizione della legge sugli egato e il parere contrario al biodigestore di Cesano, cadono anche i presupposti di questo drammatico piano rifiuti.
Non possiamo permettere che un commissario ipotechi il nostro futuro e quello dei nostri figli. Continueremo a stare al fianco dei comitati e nelle piazze con i cittadini, a partire da sabato 2 dicembre alle 14.30 davanti al Campidoglio. È ora che il sindaco Gualtieri, che fugge ogni confronto sul tema, ascolti cosa ha da dire la cittadinanza”.
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