Cronaca

Controlli ad Alatri, Fiuggi e Veroli: ecco cosa emerge

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Prosegue l’attività degli uomini dell’Arma di Alatri che nella settimana scorsa hanno implementato le attività istituzionali finalizzate alla prevenzione dei reati in genere.

Arresti e denunce, i controlli ad Alatri, Fiuggi e Veroli

Nei comuni di Alatri, Fiuggi e Veroli, si è dato corso a controlli messi in atto da parte dei militari, le cui risultanze operative hanno consentito di trarre in arresto 2 persone che, sottoposte alla misura della detenzione domiciliare per l’espiazione della pena, si erano rese autori del reato di “evasione” determinando pertanto la revoca del beneficio da parte dell’Ufficio di Sorveglianza. Inoltre nel corso delle attività sono state deferite all’Autorità Giudiziaria n.11 persone per vari reati, tra i quali: “evasione”, “ricettazione”, “rapina”, “violazione delle misure imposte dall’autorità”, “truffa”, “porto di armi ed oggetti atti ad offendere”. Nel contrasto all’uso degli stupefacenti n.1 persona è stata segnalata alla Prefettura di Frosinone quale assuntore di sostanza stupefacente per uso non terapeutico, con contestuale sequestro amministrativo di grammi 1 di sostanza stupefacente del tipo “cocaina”.

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Complessivamente, sono stati controllati 150 veicoli , identificate oltre 200 persone, avanzata n.1 proposta di foglio di via obbligatorio, elevate 15 violazioni di norme al C.D.S. ed effettuate 8 perquisizioni personali. Le verifiche sono state estese anche ai luoghi di ritrovo dei giovani controllando 18 esercizi di pubblico intrattenimento.

Tali risultati sono il frutto dell’impegno dell’Arma volto a salvaguardare l’incolumità dei cittadini e delle attività commerciali insistenti nel territorio, che continuerà anche nelle prossime settimane in considerazione delle imminenti festività di fine anno al fine di fornire una sempre maggiore cornice di sicurezza.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.