Cronaca

Fondi, tentavano di adescare clienti per prestazioni sessuali: nei guai due donne

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Roma, sedicente broker truffa un imprenditore: arrestato

La Polizia di Stato di Fondi, nei giorni scorsi, durante mirati servizi finalizzati al ripristino delle condizioni di legalità in alcuni luoghi sensibili della città, ha effettuato posti di controllo e verifiche su soggetti che destavano sospetti.

I dettagli

In particolare sono stati intensificati i controlli presso la stazione ferroviaria e nelle zone circostanti, dove particolari esigenze di contrasto del degrado urbano chiedevano un maggiore impulso investigativo e di controllo del territorio.

Durante il servizio i poliziotti del Commissariato di Fondi hanno indentificato due giovani donne, sorprese mentre erano intente ad adescare persone in transito per offrire prestazioni sessuali.

L’Area individuata per l’intensificazione dei controlli è inoltre  frequentata da studenti, anche minorenni, che quotidianamente si avvalgono dei mezzi pubblici, verso i quali l’ostentazione di tali manifestazioni possono costituire un pregiudizio di carattere morale.

Il luogo interessato non è nuovo a fenomeni del genere, a volte degenerati in furti e rapine ai danni di coloro che si prestano a tali pratiche, ma anche ad altre forme di degrado, come danneggiamenti e aggressioni anche alle forze dell’ordine, come ad esempio avvenuto due settimane fa nei confronti di un operatore di polizia, rimasto ferito al volto da un soggetto che poi tratto in arresto.

Le due donne, con precedenti per furti, anche consumati ai danni dei “clienti”, di fronte alle evidenze del caso non hanno saputo giustificare la propria presenza sul posto con argomentazioni plausibili.

Sussistendo quindi la necessità di tutelare il territorio di Fondi ed impedire così il compiersi di attività illecite, si è proceduto ad ordinare l’allontanamento delle stesse munendole di foglio di via obbligatorio del Questore, nonché il divieto di ritorno senza un lecito motivo, per un periodo di anni quattro.”.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.

Foto di repertorio