In una svolta positiva dopo cinque settimane di crescita, l’incidenza di nuovi casi Covid in Italia registra un significativo calo. Nel periodo dal 7 al 13 dicembre, si sono registrati 55.542 nuovi casi, con un’incidenza di 94 casi per centomila abitanti, rispetto ai 101 della settimana precedente, rappresentando un decremento del 6,9%.
Tuttavia, nonostante questo segnale positivo, i dati relativi ai ricoveri ordinari e alle terapie intensive presentano un andamento in crescita. I ricoveri ordinari sono saliti a 7.426, costituendo l’11,9% del totale, rispetto al 10,7% della settimana precedente. Le terapie intensive occupate sono ora 240, pari al 2,7%, in aumento rispetto al 2,5% della settimana scorsa. Queste cifre emergono chiaramente dalla bozza del report settimanale di monitoraggio del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss).
La variabilità dell’incidenza settimanale dei casi diagnosticati e segnalati è evidente in quasi tutte le Regioni rispetto alla settimana precedente. La Regione Lazio presenta l’incidenza più elevata, con 148 casi per 100.000 abitanti, mentre la Sicilia riporta la più bassa, con soli 2 casi per 100.000 abitanti. Nel complesso, l’indice Rt mostra un calo significativo, passando da 0,97 della settimana scorsa a 0,80.
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Un ulteriore elemento di attenzione emerge dall’aumento delle varianti della “famiglia” BA.2.86, comunemente conosciuta come ‘Pirola‘, in particolare la sottovariante JN.1. Quest’ultima preoccupa gli esperti per la sua maggiore capacità di eludere il sistema immunitario.
Il Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia, ha commentato i dati Covid settimanali, sottolineando un lieve decremento della trasmissibilità virale. Questo risultato, secondo Vaia, potrebbe tradursi in una riduzione sia della mortalità che del tasso di ospedalizzazione, se manteniamo l’impegno nella protezione degli anziani e degli individui fragili attraverso la vaccinazione e l’accesso precoce alle terapie antivirali.
Vaia ha sottolineato l’importanza di attivare o potenziare percorsi di sorveglianza epidemiologica sempre più ampi negli ospedali per garantire terapie adeguate, includendo la ricerca di tutti i microorganismi, sia virali che batterici. La cautela e l’azione proattiva sono fondamentali per consolidare i progressi e affrontare le sfide emergenti nella gestione della pandemia.
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