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Piccoli Comuni, passa alla Camera con voto unanime il Fondo di sviluppo

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piccoli comuni

Piccoli comuni, ce ne sono tanti in Italia. Ce ne sono 59 nella Città Metropolitana di Roma e 68 nella provincia di Frosinone. Essi rappresentano il cuore del nostro Paese, l’identità, la storia. Sono stupendi a livello architettonico e paesaggistico. Sono amati da tutti e sono i custodi del patrimonio culturale italiano.

Sono spesso i primi indiziati in occasione di qualsivoglia rivoluzione legata a spending review e contenimento dei costi.

Arriva questa volta una bella notizia! La Camera dei Deputati, infatti, ha votato nella seduta del 28 settembre con decisione unanime la proposta di legge per il sostegno e la valorizzazione dei comuni fino a cinque mila abitanti.

Si tratta di un provvedimento presentato dal Presidente della Commissione Ambiente e LL.PP., On. Ermete Realacci.

Il dispositivo di legge, che ha incassato il via libera della Camera, prevede l’istituzione di un Fondo per lo sviluppo dei Piccoli Comuni, attraverso  lo stanziamento di 100 milioni di euro per il periodo 2017-2023.

Si segnalano nel DDL, tra le altre, alcune aree di intervento:

  • qualificazione e manutenzione del territorio, mediante recupero e riqualificazione di immobili esistenti e di aree dismesse, nonché interventi volti alla riduzione del rischio idrogeologico;
  • messa in sicurezza e riqualificazione delle infrastrutture stradali e degli edifici pubblici, con particolare riferimento a quelli scolastici e a quelli destinati ai servizi per la prima infanzia, alle strutture pubbliche con funzioni socio-assistenziali e alle strutture di maggiore fruizione pubblica;
  • riqualificazione e accrescimento dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico, nonché realizzazione di impianti di produzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili;
  • acquisizione e riqualificazione di terreni e di edifici in stato di abbandono o di degrado, ai sensi dell’articolo 5, anche al fine di sostenere l’imprenditoria giovanile per l’avvio di nuove attività turistiche e commerciali volte alla valorizzazione e alla promozione del territorio e dei suoi prodotti;
  • acquisizione di case cantoniere e del sedime ferroviario dismesso;
  • recupero e riqualificazione urbana dei centri storici anche ai fini della realizzazione di alberghi diffusi;
  • recupero di beni culturali, storici, artistici e librari;
  • recupero dei pascoli montani, anche al fine di favorire la produzione di carni e di formaggi di qualità;
  • Sviluppo della rete a banda ultralarga e programmi di e-government.

 

Attualmente il testo è all’esame della 13ª Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali) del Senato per l’analisi del testo esitato positivamente dalla Camera.
Per informazioni sui lavori parlamentari e per leggere il DDL è possibile consultare il seguente link.