RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Apprendiamo con grande stupore che l’Ospedale Regina Apostolorum di Albano diventa palcoscenico di una iniziativa di propaganda per il SI al referendum costituzionale.
Pensavamo che “il paziente, unitamente ai familiari, fosse al centro di ogni azione e dell’attenzione di tutto il personale che opera nella struttura, costantemente proiettato alla promozione di azioni utili al raggiungimento di obiettivi di efficacia assistenziale, appropriatezza tecnica e al buon utilizzo delle risorse umane, economiche e strumentali”, come si può leggere sul sito dell’ospedale.
Invece, prendiamo atto con grande sgomento che il Direttore Sanitario ha organizzato per il 23 novembre alle ore 13,30 una riunione con l’Assessore (di cosa???) Gabriele Sepio (PD) per illustrare i contenuti del referendum del prossimo 4 dicembre. Tutto il personale è invitato a partecipare: cioè tutti i medici, gli infermieri, il personale amministrativo, il personale tecnico e quello di supporto dovrebbe lasciare le proprie postazioni di lavoro nell’ospedale per ascoltare le prediche del noto esponente del PD di Albano.
Purtroppo questo non è un caso isolato.
Anche il direttore generale dell’ospedale Careggi di Firenze ha convocato i medici del nosocomio ad una riunione per consigliarli a votare SI, ascoltando le parole di un deputato Pd e di un assessore della Regione Toscana.
Per capire il senso di queste riunioni consigliamo di ascoltare tutti i 25 minuti del discorso di De Luca, Presidente della Regione Campania. Colpiscono i passaggi in cui De Luca spiega che ai titolari di tante strutture sanitarie private che molto devono alla Regione si chiederà di riunire i propri dipendenti per invitarli a votare sì. Con che argomenti? Non è difficile immaginarli.
Il Partito Comunista (PC) dei Castelli Romani chiede l’annullamento dell’illegittima riunione e le dimissioni del Direttore Sanitario dell’Ospedale Regina Apostolorum.
Danilo Ballanti