Il comunicato stampa dalla Procura di Tivoli sul femminicidio commesso a Sant’Oreste.
Donna morta a Sant’Oreste, custodia in carcere per il marito. Il comunicato stampa della Procura di Tivoli
Si comunica, nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, che in data odierna, 4 gennaio 2024, il GIP presso il Tribunale di Tivoli ha accolto la richiesta di custodia in carcere presentata dalla Procura di Tivoli nei confronti dell’uomo di anni 73, gravemente indiziato del delitto di omicidio aggravato ai danni della moglie, di anni 71, fermato in data 2/1/’24 con decreto emesso dalla Procura di Tivoli.
Si è tenuta in data odierna l’udienza di convalida davanti al GIP nel corso della quale l’indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere come già fatto il giorno precedente nell’interrogatorio davanti al Pubblico Ministero.
All’esito dell’udienza il GIP ha emesso ordinanza di applicazione della custodia in carcere nei confronti dell’uomo, non convalidando il provvedimento precautelare non riconoscendo la sussistenza del pericolo di fuga.
Il GIP ha accolto in pieno l’impostazione della Procura, sia quanto all’imputazione provvisoria di omicidio aggravato (da ritenersi allo stato ipotizzabile come femminicidio per tale intendendo l’uccisione di una donna commessa per motivi di genere), sia quanto alla ricostruzione del grave quadro indiziario.
PREMETTE IL GIP che “In sede di interrogatorio, l’indagato ha affermato di non ricordare nulla, neppure i suoi dati anagrafici, sostenendo di avere un forte mal di testa e di non essere neppure in grado di firmare il verbale, che poi, invece, firmava senza alcuna incertezza o difficoltà, su sollecitazione del Difensore. Appare evidente, sulla scorta degli elementi sopra compendiati, la totale falsità della ricostruzione dei fatti fornita nell’immediatezza ai sanitari e alla PG dall’uomo, siccome del tutto incompatibile con le ferite presenti su tutto il corpo della povera vittima, oltre che smentita dalle dichiarazioni rese da [OMISSIS]”.
SUI GRAVI INDIZI DI COLPEVOLEZZA NEL CONFRONTI DELL’INDAGATO scrive il GIP che “in attesa del definitivo chiarimento dei fatti, all’esito degli accertamenti in corso di esecuzione
[OMISSIS]… il compendio indiziario … si connota, dunque, per una tranquillante convergenza di significativi elementi a carico del prevenuto, unica persona presente in casa il giorno del decesso della donna…”; il personale medico “ha ribadito la certa incompatibilità delle ferite lacero contuse riscontrate sul cranio della povera vittima e su tutte le parti del corpo – ecchimosi a ridosso delle mani, delle gambe, al tronco e agli arti superiori, con segni addirittura riconducibili a morsi provocati da una persona – con la caduta …”, per cui “appare evidente … la totale falsità della ricostruzione dei fatti fornita nell’immediatezza ai sanitari e alla P.G. dall’uomo.”
Inoltre, “…i rilievi tecnici all’interno dell’abitazione della vittima … consentivano di repertare tracce ematiche di varia altezza sul lato esterno della porta di ingresso, altre su un pezzo di legno trovato all’esterno, altre ancora su un tubo metallico rinvenuto in cucina, su una padella posta nel corridoio e sul frigorifero
[OMISSIS]… ”
IL GIP DESCRIVE LA PERSONALITÀ INQUIETANTE DELL’INDAGATO, descritto come “uomo dispotico e, a volte, violento” e che “…viveva in una condizione di totale isolamento dal resto del mondo, litigando spesso con la moglie, cui vietava di uscire di casa …”; inoltre, “all’odierna udienza l’indagato non è apparso affatto confuso o agitato, ma solo chiuso in un volontario silenzio, determinato a non collaborare in alcun modo con la Autorità.
Emblematico, in tal senso, l’iniziale rifiuto di firmare il verbale per una lamentata incapacità, subito superata su richiesta del difensore, mentre risulta dagli atti che il 3 gennaio scorso, alla presenza del PM venuto ad interrogarlo, l’uomo declinava le proprie generalità, dichiarando di non voler rispondere alle domande sul fatto contestatogli”.
IL GIP, INFINE, SPIEGA che la misura cautelare di massimo rigore era giustificata dalla particolare pericolosità dell’indagato “… in ragione delle specifiche modalità e circostanze dei fatti … indicativi di una preoccupante capacità ad azioni di feroce e reiterata violenza dell’uomo e del conseguente concreto pericolo che questi, per futili motivi, possa commettere altri gravi delitti della stessa specie di quello per cui si procede”.
IL GIP SI ESPRIME SULLA PROSPETTATA INCAPACITA’ DI INTENDERE E DI VOLERE DELL’INDAGATO: “Quanto alla condizione psicologica dell’uomo, sarà cura del PM procedere agli approfondimenti chiesti dalla Difesa, che ha prodotto una certificazione dell’Ospedale Sant’Andrea, risalente al 7.10.2020, che diagnostica una stenosi carotidea preocclusiva asintomatica sofferta dall’indagato, patologia che non sembra, di per sé, rilevante al fine di stabilire la capacità di intendere e volere dell’uomo, così come la presunta “psicosi”, curata da [OMISSIS] senza alcun accertamento specifico.’
In queste prime fasi, ferma restando la presunzione d’innocenza, si delinea un grave quadro di violenza domestica culminato nella morte della donna, in assenza di qualsivoglia denuncia o segnalazione alle forze dell’ordine, pur in presenza di evidenti fattori di rischio che saranno ulteriormente approfonditi delineandosi il quadro indiziario di un femminicidio.
Sono tuttora in corso le indagini, svolte con grande professionalità e rapidità dai Carabinieri della Compagnia di Bracciano per la ricostruzione completa dei fatti, anche con approfondimenti tecnici; inoltre, sono in corso gli accertamenti medico-legali sul corpo della vittima, così come è stata tempestivamente attivata dalla Procura di Tivoli la rete sociale per acquisire tutte le informazioni utili per verificare se vi fossero segnali o fattori di rischio tali da consentire di prevenire il femminicidio.
Sarà emanato un successivo comunicato quando vi saranno informazioni ostensibili.
Foto di repertorio
Se sei vittima di violenza domestica o di genere, contatta le Forze dell’Ordine o il 1522