Cronaca

Codici: “Inchiesta su olio contraffatto a Roma sconcertante”

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Codici Inchiesta su olio contraffatto a Roma

Codici, “Inchiesta su olio contraffatto a Roma sconcertante, messa a repentaglio la salute dei consumatori”: il comunicato stampa dell’Associazione sulle indagini in merito alla vendita di olio contraffatto nella Capitale.

Olio contraffatto, il comunicato stampa dell’associazione Codici

Un’indagine che sta portando alla luce una situazione grave e pericolosa. Questo il giudizio dell’associazione Codici in merito all’inchiesta condotta dalla Procura di Roma sulla vendita di olio contraffatto a decine di ristoranti della capitale.

Spacciato per extravergine e venduto a prezzi particolarmente bassi, 3 euro al litro contro una media di 9 euro, in realtà si tratterebbe di olio di semi miscelato con clorofilla e betacarotene per alterarne colore e sapore, così da farlo sembrare simile a quello evo.

Parliamo di un prodotto simbolo della dieta mediterranea – sottolinea Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e che rappresenta una garanzia di qualità dei ristoranti che lo utilizzano. Dalle indagini emerge un quadro sconcertante. Un laboratorio clandestino avrebbe realizzato un olio contraffatto e adulterato vendendolo ad una cinquantina di ristoranti della capitale, che lo avrebbero acquistato consapevolmente. Un prodotto potenzialmente nocivo per i consumatori. Nel rivolgere un plauso agli inquirenti, ci auguriamo che le indagini vadano fino in fondo e che i responsabili vengano puniti per la tutela dei consumatori e di quelle attività che si comportano correttamente, proteggendo e valorizzando il vero made in Italy“.

I reati contestati sarebbero quelli di contraffazione di sostanze alimentari e ricettazione, mentre i ristoranti coinvolti sarebbero una cinquantina, dal centro storico di Roma fino ad arrivare a Fiumicino ed ai Castelli Romani.

L’associazione Codici è attiva anche nel campo della sicurezza alimentare, tutelando i consumatori nei casi di contraffazione. Per segnalazioni ed assistenza è possibile telefonare al numero 065571996 oppure scrivere all’indirizzo [email protected].

Foto di repertorio


Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.