I Carabinieri della Compagnia di Pomezia, di intesa con la Procura della Repubblica di Roma, hanno arrestato due cittadini italiani gravemente indiziati del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Roma. Ai domiciliari nascondeva la droga negli slip; due arresti per spaccio. Gli interventi dei Carabinieri
In manette è finito un 37enne, fermato in piena notte dai Carabinieri della Stazione di Roma – Tor de’ Cenci, in via di Vallerano.
L’uomo, nelle fasi dell’identificazione appariva molto nervoso, cosa che ha insospettito i militari che hanno deciso, al termine delle operazioni, di seguirlo.
Poco dopo, l’uomo ha superato un cancello entrando nell’abitazione di un uomo sottoposto agli arresti domiciliari.
Scattata immediatamente la perquisizione personale, il ragazzo veniva trovato in possesso di 29 dosi di cocaina e denaro contante.
Gli stessi Carabinieri della Stazione di Roma – Tor de’ Cenci hanno anche arrestato un 31enne già sottoposto agli arresti domiciliari.
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Giunti presso la abitazione per eseguire una verifica, i militari si sono subito accorti di uno spinello riposto all’interno di un posacenere.
L’uomo, a quel punto, temendo che i Carabinieri potessero approfondire il controllo, ha consegnato spontaneamente una dose di hashish nel tentativo di far credere di non possedere altro stupefacente e invece, scattate immediatamente le perquisizioni, personale e domiciliare, è stato trovato in possesso di ben 50 g di cocaina occultata negli slip e vario materiale per il confezionamento.
Entrambi gli indagati sono stati tradotti presso le camere di sicurezza della Compagnia di Pomezia e, la mattina successiva, accompagnati dinanzi al Tribunale di Roma per la celebrazione del rito direttissimo, dove i loro arresti sono stati convalidati.
Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.
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