I Carabinieri della Compagnia di Anzio hanno eseguito un servizio straordinario di controllo del territorio del comune di Ardea, località Marina di Tor San Lorenzo, con il supporto dei Carabinieri delle Compagnie del Gruppo Frascati, del Nucleo Cinofili di Roma, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità, del Nucleo Ispettorato del Lavoro, del personale della Polizia Locale di Ardea e del personale specializzato di E.N.E.L. e di Idrica.
I militari operanti hanno arrestato due persone in flagranza per furto di energia elettrica: nel primo caso, un 55enne già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per altra causa, a seguito di controllo con l’ausilio dei tecnici dell’ENEL, è risultato utilizzatore di un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica, tramite un palo della luce limitrofo. Al termine degli accertamenti, è stato tradotto presso le camere di sicurezza della Tenenza di Ardea per il successivo giudizio direttissimo. Stessa sorte per un altro 55enne, titolare di un ristorante nel territorio di Ardea: i tecnici hanno rinvenuto un dispositivo tramite il quale lo stesso aveva illecitamente utilizzato la rete elettrica pubblica per un totale di oltre 23.000 €, a decorrere dal mese di novembre 2022. Lo stesso veniva temporaneamente sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa di giudizio direttissimo.
Una donna 44enne, invece, è stata arrestata in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti: a seguito di perquisizione domiciliari eseguita anche con l’ausilio dell’unità cinofila, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa hanno rinvenuto e sequestrato oltre 30 grammi di cocaina e 113 di hashish, unitamente a bilancino di precisione e somma in contanti di 1085 euro. La donna è stata tradotta presso il carcere di Rebibbia.
Durante gli accertamenti in via Monti Santa Lucia e zone limitrofe, sei persone sono state denunciate per invasione di edifici, deturpamento di cose altrui e abusivismo edilizio, poiché controllati all’interno di abitazioni costruite abusivamente e successivamente occupate senza alcun titolo. Dei sei denunciati, tre di essi, unitamente a un quarto, venivano deferiti in stato di libertà per furto aggravato di energia elettrica. Inoltre, i Carabinieri e la Polizia Locale procedevano col sequestro di due manufatti abusivamente costruiti.
Nel corso del servizio, gli operanti hanno controllato ulteriori 25 soggetti, già denunciati a decorrere da dicembre 2023 dalla Polizia Locale di Ardea per i già citati reati.
Infine, grazie all’ausilio di personali di NAS e NIL dei Carabinieri, i militari hanno controllato un bar e una frutteria del territorio: al proprietario della prima attività venivano comminate sanzioni amministrative per oltre 19.000 euro per aver impiegato quattro dipendenti a nero e aver utilizzato un ufficio come deposito alimenti. Contestualmente, venivano sequestrati 20 chili di alimenti; al proprietario della frutteria, invece, venivano comminate sanzioni per 14.000 euro per aver impiegato un immigrato clandestino e non aver applicato le procedure di autocontrollo previste dalla normativa vigente.
Sequestro preventivo di un immobile ad Ardea
Altra operazione, sempre ad Ardea. I Carabinieri della Compagnia di Anzio, unitamente a personale della Polizia Locale di Ardea, hanno dato esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo di un immobile, delegato dall’Autorità Giudiziaria veliterna.
La delega scaturisce da una comunicazione di notizia di reato depositata nel dicembre del 2023 dalla Polizia Locale di Ardea per abusivismo edilizio e invasione di edifici. Gli operanti, nello svolgimento del servizio, hanno identificato all’interno della struttura un nucleo familiare composta da un uomo 37enne e una donna 35enne, con i loro figli minori di 15 e 17 anni.
A seguito del sequestro, l’immobile è stato sgomberato e gli occupanti hanno trovato una nuova sistemazione presso amici di famiglia.
Non si è verificata alcuna criticità durante le operazioni, conclusesi con l’apposizione dei sigilli all’abitazione.
Il quartiere è stato oggetto, di recente, di servizi giornalistici televisivi che ne denunciavano lo stato di degrado e abbandono.
Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.