Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Comitato No Biodigestore a Frosinone – Valle del Sacco.
La Redazione di Casilina News garantisce il diritto di replica a chiunque volesse controbattere o inviare una risposta a tale richiesta.
Il comunicato stampa
Alla cortese attenzione di:
Sig. Sindaco Mastrangeli, in qualità di massima autorità sanitaria locale;
Commissione Sanità;
Giunta Comunale di Frosinone;
e, p.c. Cittadini tutti ed in particolare ai residenti dello Scalo.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), autorità delle Nazioni Unite, incaricata di gestire e coordinare il settore della salute, riconosce nell’inquinamento atmosferico e le PM2.5 in particolare, tra i più gravi fattori di rischio ambientale per la salute umana, causa di ictus, cancro ai polmoni, malattie respiratorie croniche ed acute.
Essa elabora e produce le linee guida per la qualità dell’aria che raccomandano limiti di esposizione ai principali inquinanti atmosferici. Nel 2005, l’OMS stabiliva, a protezione della salute umana, un limite del valore medio annuo del particolato fine di 10µg/m3 per le PM2.5.
Tuttavia, nel 2021, a seguito di nuovi studi e ulteriori prove scientifiche raccolte sulla pericolosità e sui rischi associati a questo inquinante, ha ridotto il valore di soglia raccomandato riducendolo a 5µg/m3.
La legislazione italiana in linea con gli standard imposti dalla direttiva europea sulla qualità dell’aria, ha fissato il limite del valore medio annuo del PM2.5 a 25µg/m3, notevolmente superiore a quello raccomandato dall’OMS.
Tuttavia, di recente, l’Unione Europea ha adottato limiti più stringenti riducendo il valore limite medio annuo, da 25 a 10µg/m3 che è molto più vicino alle indicazioni dell’OMS. La Commissione Europea riconosce altresì il diritto dei cittadini europei ad essere informati e ad essere risarciti in caso di danni alla salute causati da violazioni degli standard sulla qualità dell’aria.
L’accordo UE sulla nuova direttiva per la qualità dell’aria è stata definita una buona notizia per un Paese come l’Italia che conta 47mila decessi prematuri all’anno per il PM2.5 su un totale europeo di 253mila.
Nel 2023 Frosinone è stata una città da primato, guadagnando la prima posizione nella classifica italiana per la peggiore qualità dell’aria. In città ci sono due stazioni di rilevamento Arpa delle polveri sottili, una in Viale Mazzini e l’altra a Frosinone Scalo. Tuttavia quest’ultima, quella che segnando 71 giorni di sforamenti delle PM10, pari al doppio del limite consentito, ci ha fatto guadagnare il podio, non misura il PM2.5 che è considerato il più pericoloso non solo dall’OMS, ma anche dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, che lo definisce “la sostanza inquinante più dannosa per la nostra salute”.
Sulla scorta dei valori del PM2.5 rilevati della centralina ARPA di Viale Mazzini e considerando la pericolosità che viene attribuita a questo inquinante, la letteratura scientifica riconosce una stretta correlazione tra la presenza di PM10 e PM2.5, per cui non si può non essere preoccupati e dormire sonni tranquilli.
Considerando i valori medi delle PM10 misurati da Arpa a Frosinone Scalo, più elevati, rispetto a quelli di Viale Mazzini, si può dedurre che allo Scalo anche le PM2.5, sebbene non monitorate, siano ancora più elevate. Da stime che abbiamo ricavato su dati ARPA, si potrebbe dedurre, in un confronto proporzionale tra le PM10 di viale Mazzini e quelle di Scalo, che il valore medio annuo di PM2.5 allo Scalo sia pari a 21 µg/m3. Ma il dato reale ed ufficiale, per mancanza dello strumento di misurazione, non è disponibile e potrebbe essere persino peggiore ma non ci è dato saperlo.
Riteniamo che, in futuro, solo un campionatore ARPA del particolato fine PM2.5 installato nella centralina di rilevamento di via Puccini potrà fornire dati certi. È diritto dei cittadini, a propria tutela, sulla qualità dell’aria che respirano, come ribadisce anche la nuova direttiva europea, essere informati e consapevoli. Non è solo il biodigestore che ci preoccupa, ma anche l’effetto che potrebbe avere sulle polveri sottili. Se l’impianto venisse malauguratamente approvato, ciò porterebbe un aggravio del traffico sulla SR156 con il passaggio, per 312 giorni l’anno, di mezzi pesanti, pari a 6.492 viaggi anno, nel tratto via Valle Fioretta/via Selvotta, a meno di 400 metri dalla centralina ARPA di Frosinone Scalo. Siamo consapevoli della presenza di numerosi plessi scolastici nella stessa zona, inclusa Corso Lazio, dove bambini e ragazzi trascorrono gran parte del loro tempo ogni giorno. I residenti sono a conoscenza del progetto?
Abbiamo assistito ad una campagna elettorale con aspre polemiche sull’inquinamento e la salute. Non abbiamo ancora visto azioni concrete per il biodigestore. Ce ne aspettiamo adesso, per il monitoraggio della qualità dell’aria.
Chiediamo al Sindaco Mastrangeli, nella sua veste di massima autorità sanitaria locale, alla Commissione Sanità ed a tutta la Giunta Comunale di Frosinone di attivarsi con urgenza per ottenere dalla Regione Lazio, il rilevamento del PM2.5 a Frosinone Scalo.
Segnaliamo alla cittadinanza che, a tal proposito, è stata aperta una petizione su Change.org denominata “Chiediamo monitoraggio PM2.5 allo Scalo” che vi invitiamo a sottoscrivere, utilizzando questo link: https://chng.it/yDGNqLD9Y8
Vi invitiamo a sostenere, tutti insieme questa causa. Potrebbe essere uno dei modi, per non restare nella cronaca nazionale, solo per evidenze negative.
Comitato No biodigestore a Frosinone – Valle del Sacco
Foto di repertorio