Cronaca

Terracina, minaccia con due accette la vicina di casa e la figlia

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Codice rosso e maltrattamenti in famiglia: i provvedimenti in Ciociaria

Nel pomeriggio di ieri, 21 marzo, personale del Commissariato di P.S. di Terracina, ha dato esecuzione a una Misura Cautelare a carico di un uomo di Terracina di 57 anni, con diversi pregiudizi di polizia, ritenuto responsabile di atti persecutori e danneggiamento.

Terracina, minaccia con due accette la vicina di casa e la figlia: nei guai un 57enne

In particolare nello scorso mese di gennaio la vittima si era presentata in Commissariato ed aveva proposto querela nei confronti dell’indagato, suo vicino di casa.

Nel corso della denuncia la donna aveva ripercorso un episodio già denunciato nell’agosto del 2022, quando il suo vicino di casa, agitando due accette aveva insultato lei e la figlia minore e le aveva minacciate.

La stessa ha poi raccontato che in seguito a quell’episodio già denunciato, ve ne erano stati ulteriori in cui l’indagato le aveva lanciato oggetti dalla finestra quando la vedeva rientrare a casa nonché altri episodi di minacce e offese, fino a quando nel dicembre 2023 la donna uscendo dalla sua abitazione per recuperare la sua autovettura si era accorta  che la fiancata lato destro della stessa era stata visibilmente graffiata, mentre sul finestrino della vettura c’era una scritta offensiva nei suoi confronti.

In quella stessa occasione l’indagato aveva inveito contro di lei e con fare minaccioso le aveva confermato le responsabilità per il danneggiamento, ammissione confermata anche da un altro testimone sentito dagli investigatori.

La donna ha raccontato alla Polizia che lei e la sua famiglia erano costretti a vivere in un costante stato di ansia e paura non potendo cambiare abitazione perché non avevano altra disponibilità, tanto che dopo l’escalation di violenze e minacce poste in essere nei suoi confronti dall’indagato, la figlia si rifiutava di andare a scuola perché aveva paura per la sua incolumità, e lei invece era stata costretta a rientrare a casa solo quando c’era il marito e a parcheggiare l’auto in altri posteggi per evitare che l’indagato potesse nuovamente danneggiarla.

A seguito della denuncia i poliziotti hanno effettuato approfondimenti investigativi di concerto con l’A.G. e sulla scorta degli elementi raccolti dal personale del Commissariato di Terracina, l’A.G. ha richiesto l’applicazione di un’idonea misura cautelare al G.I.P. che, concordando con il quadro indiziario prospettato, ha emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari, con applicazione di dispositivo di controllo elettronico e con previsione, nella stessa Ordinanza, che in caso di mancanza di consenso alla controllo elettronico, all’uomo sarebbe stata applicata la custodia cautelare in Carcere.

L’uomo rintracciato da personale della Polizia Giudiziaria di Terracina, all’atto della esecuzione dell’Ordinanza, non indicando un luogo idoneo ove scontare la misura degli arresti domiciliari e non prestando  il consenso all’applicazione dei dispositivi di controllo elettronico, è stato tradotto presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’A.G.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.