Salute e benessere

Commissione della Regione su neuroriabilitazione pediatrica San Raffaele e farmacie

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SALUTE, COMMISSIONE SU NEURORIABILITAZIONE PEDIATRICA S. RAFFAELE E FARMACIE

Oggi la direzione regionale Salute terrà un incontro con le associazioni che riuniscono le famiglie dei bambini assistiti da strutture neuroriabilitative per l’infanzia nel Lazio. A seguire, si aprirà un tavolo tecnico-scientifico con esperti di pediatria per colmare l’attuale vuoto normativo rispetto all’attuazione del piano di indirizzo per la riabilitazione passato in conferenza Stato-Regioni del 10 febbraio 2011. Una decisione che potrebbe sbloccare la firma di un protocollo con la struttura accreditata dell’Irccs San Raffaele Pisana dedicata alla neuroriabilitazione pediatrica. Un centro, con dieci posti letto, che assiste bambini da tutta Italia e che rischia la sospensione delle attività dal prossimo 30 novembre a causa di una impasse burocratica della proprietà con la Regione che di fatto non consente da anni l’erogazione di rimborsi pubblici a fronte delle prestazioni rese all’utenza.
In particolare, non c’è ancora accordo sugli strumenti di valutazione della disabilità nella fascia 0-18 anni, elemento decisivo per poter riconoscere la validità e l’appropriatezza delle prestazioni fornite dal San Raffaele. I vertici sanitari e amministrativi della struttura, accompagnati da rappresentanti dei genitori, sono stati ricevuti oggi in audizione dalla commissione Politiche sociali e Salute per denunciare questa situazione, alla presenza del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza. Analoghe problematiche sono state esposte anche relativamente al Bambino Gesù di Roma. L’annuncio di queste serie di incontri che potrebbero sbloccare l’annosa vicenda è stato dato in apertura di seduta dalla stessa direzione Salute, insieme all’impegno a garantire in ogni caso la continuità assistenziale ai piccoli pazienti.

A seguire, la Commissione ha tenuto un’audizione con una rappresentanza dei farmacisti vincitori di bando regionale per l’apertura di nuove sedi sul territorio regionale. La procedura di assegnazione era stata interrotta in funzione di numerosi ricorsi e diffide pendenti, creando di fatto un differente trattamento tra farmacisti che intanto avevano ricevuto l’assegnazione temporanea della sede e dei loro colleghi ancora in attesa di decreto, a fronte di importanti investimenti effettuati per predisporre e garantire i servizi farmaceutici richiesti dal bando risalente al 2012.
L’avvocatura regionale, interrogata al riguardo, ha comunicato che il prossimo 20 dicembre sono previste pronunce sia da parte del Consiglio di Stato che del Tar, in base alle quali sarà possibile dare seguito allo sblocco delle assegnazioni, specie per l’area di Latina, la cui corretta perimetrazione era alla base di uno dei principali contenziosi in atto e che aveva determinato la scelta di mancato scorrimento della graduatoria, ferma alla posizione numero 64 su 274. Auspicata, dalle forze di opposizione, una pronuncia da parte del Comune di Latina rispetto alle esigenze di nuove farmacie rispetto alla sviluppo urbanistico e demografico intervenuto nel corso degli ultimi anni. I farmacisti, intanto, chiedono l’immediato scorrimento delle posizioni che non impattano sul territorio provinciale di Latina.