Da pianta aromatica a pianta tossica. Attualmente è la stagione dell’aglio selvatico, questa pianta che attualmente ricopre il suolo della foresta ed è molto ambita dai raccoglitori per insaporire i piatti.
La vicenda
Attenzione però a non confonderlo con il colchico autunnale, che risulta essere altamente tossico. Una coppia di Deutsch-Wagram, un comune austriaco nel distretto di Gänserndorf, in Bassa Austria ha pagato caro con la vita lo scambio si specie vegetali tossiche con specie non. I due hanno aggiunto l’aglio selvatico raccolto ad una zuppa fatta in casa, riferisce il media svizzero Blick.
Poche ore dopo il pasto, la coppia è stata ricoverata in ospedale. Pochi giorni dopo, entrambi i coniugi morirono improvvisamente in seguito ad avvelenamento. Se l’aglio orsino è una pianta apprezzata nella ristorazione, bisogna ancora saperlo riconoscere. È qui che la coppia ha commesso un grave errore e lo ha confuso con il colchico autunnale o falso zafferano, che è una pianta molto simile ma altamente tossica ma anche potenzialmente mortale, precisano i media svizzeri citando la Kleine Zeitung.
Questa pianta contiene “una tossina cellulare che può causare insufficienza d’organo e shock circolatorio nel giro di pochi giorni”. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, consiglia quindi di prestare particolare attenzione durante la raccolta nei boschi. È importante saper distinguere l’aglio selvatico da altre piante simili e tossiche. Uno dei modi migliori per riconoscerlo è dall’olfatto! Perché solo l’aglio selvatico ha l’odore dell’aglio selvatico.
Foto di repertorio