Cronaca

Roma, perseguitata e malmenata dall’ex compagno

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Codice rosso e maltrattamenti in famiglia: i provvedimenti in Ciociaria

Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Tor Carbone hanno arrestato un cittadino italiano di 50 anni, gravemente indiziato del reato di atti persecutori, lesioni personali e sequestro di persona.

La vicenda

I poliziotti, durante il servizio di controllo del territorio, su disposizione della Sala Operativa, sono intervenuti in seguito alla segnalazione di una donna che aveva ricevuto un messaggio d’aiuto dalla propria zia.

Gli agenti, giunti sul luogo della segnalazione, hanno raggiunto la donna, che aveva avvertito la nipote: visibilmente scossa e in preda ad una crisi di panico, ha raccontato che, poco prima, era stata malmenata dal proprio ex compagno che l’aveva colpita violentemente in volto. Inoltre la donna ha riferito di aver troncato la relazione col suo ex da circa 3 anni, ma che quest’ultimo non ha mai smesso di perseguitarla.

Gli investigatori, a seguito di accertamenti, hanno appurato che il 50enne, come già avvenuto in precedenti occasioni, aveva minacciato di morte la donna qualora si fosse rifiutata di incontrarlo; stavolta, l’uomo aveva esteso le minacce anche ai familiari della donna, nel caso in cui non si fosse recata a casa sua per ritirare un regalo che le aveva fatto.

In preda alla paura la donna si è recata presso l’appartamento dell’ex compagno, ma appena giunta lì il 50enne ha esclamato: “Ci sei cascata di nuovo!” e, contestualmente, l’ha colpita con uno schiaffo al viso dando vita ad un’escalation di violenza, terminata dopo circa 3 ore, quando soddisfatto del suo atteggiamento ha lasciato andar via la donna con la promessa di rivederla più tardi.

Gli agenti hanno raggiunto l’uomo presso la propria abitazione e lo hanno tratto in arresto perché gravemente indiziato dei reati di atti persecutori, lesioni personali e sequestro di persona.

Al termine degli accertamenti, il 50enne è stato condotto presso la casa circondariale di Regina Coeli.

Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

Se sei vittima di violenza domestica e o di genere, contatta le Forze dell’Ordine o il 1522