Cronaca

Lotta contro il crimine e lo spaccio: operazione Alto Impatto a Frosinone

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La Questura di Frosinone, nell’ambito dell’operazione denominata “Alto Impatto”, ha rafforzato ieri gli sforzi di sorveglianza e intervento per contrastare le attività criminali nella provincia. Questi interventi specifici si sono concentrati sulla prevenzione e repressione dei reati associati al traffico di droghe e agli atti predatori, con particolare attenzione alle zone della città note per una significativa presenza di illegalità.

Operazione Alto Impatto a Frosinone: la Questura intensifica la lotta contro il crimine e il traffico di sostanze stupefacenti

L’iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di strategie preventive, mirate a garantire la sicurezza e la tranquillità pubblica attraverso un impegno costante e determinato contro la criminalità a Frosinone. La squadra operativa ha incluso l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, affiancato dal Reparto Prevenzione Crimine Lazio e dai Cinofili di Nettuno, che hanno agito ciascuno secondo le proprie aree di competenza.

Durante le operazioni, sono stati condotti controlli approfonditi in vari complessi abitativi noti per problemi di spaccio e consumo di sostanze stupefacenti. In particolare, nei pressi della stazione ferroviaria, sono stati sequestrati a carico di ignoti circa 100 grammi di hashish. I controlli si sono estesi anche ad un altro complesso nella zona sud, dove sono stati trovati e sequestrati a carico di ignoti oltre 300 grammi di sostanze stupefacenti tra hashish e marijuana, insieme a materiale per il confezionamento e bilancini di precisione.

Queste operazioni evidenziano l’impegno della Questura di Frosinone, guidata dal Dott. Domenico Condello, non solo nell’attuazione di misure preventive e repressive, ma anche nella responsabilità continua verso la sicurezza pubblica. L’obiettivo è mantenere l’ordine e la serenità, essenziali per la qualità della vita dei cittadini e il supporto delle attività quotidiane, enfatizzando l’importanza della sicurezza come fondamento della vita civile e confermando l’impegno della Polizia di Stato nel costruire una comunità più sicura e unita.

Foto di repertorio

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.