Artena andrà al voto tra pochi mesi. Nel comune lepino la campagna elettorale sembra ancora non entrare nel vivo. Ci sono pochi incontri pubblici, annunci di candidature e pochi accenni a temi e proposte.
Intervista a Davide Corsetti, candidato di Artena per il futuro
Per ora è una corsa a quattro candidati: Tamara Latini con la lista civica sostenuta dalla destra regionale e locale, Silvia Carocci con Artena Cambia Insieme, ossia una sommatoria del gruppo dell’ex sindaco Erminio Latini con quello di Carocci, già consigliera comunale di opposizione ed esponente del Partito Democratico.
C’è poi Ilenia Vicidomini, poliziotta di base a Milano con una lista sostenuta dall’assessore uscente Domenico Pecorari e da diversi imprenditori di Artena tra cui l’ex sindaco Mario Petrichella.
E c’è un’altra novità che sta attirando attenzioni e interesse: il gruppo Artena per il futuro per Davide Corsetti sindaco.
Quarant’anni, consulente aziendale, tra i fondatori del blog Artenaonline e del festival LiveArtena, Corsetti ha annunciato la sua candidatura parlando di un modo diverso di fare politica e di attraversare l’appuntamento elettorale.
Può spiegare meglio questo approccio? Perché sarebbe diverso dalle altre liste in campo?
Perché la nostra lista parte dalla condivisione delle urgenze che non hanno trovato ascolto in altre compagini. Abbiamo guardato la città creata dall’azione della classe politica che ci ha governato finora, non ne siamo assolutamente soddisfatti. Serve una spinta civica in grado di imporre nuovi punti nell’agenda politica di questa città. Se vogliamo che la città cambi, anche chi la guida deve cambiare, e cambiare profondamente. Non basta una riorganizzazione con una novità di facciata a coprire sempre le stesse facce e le stesse idee degli ultimi 30 anni.
Come nasce Artena per il futuro? Che tipo di persone ha coinvolto in questo progetto?
E’ stata la naturale evoluzione del percorso di tante donne e uomini che da anni dedicano il proprio impegno a questa città con iniziative di diversa natura. Dall’associazionismo all’informazione. Dall’urbanistica condivisa all’impegno sociale. Abbiamo cercato di aggregare persone con una base valoriale comune, ma con provenienze e culture differenti.
Da quello che racconta viene fuori un gruppo eterogeneo con una base civica e progressista. Perché un elettore di Artena dovrebbe votare questa lista invece del gruppo Artena Cambia Insieme di Carocci?
Premetto che rispondo a questa domanda perché non mi piace essere elusivo, ma preferirei mantenere il focus sul nostro gruppo, invece di giudicare l’operato degli altri. Ad ogni modo, pur condividendo una base valoriale simile, la lista Artena cambia insieme trova nella continuità con le precedenti esperienze politiche un punto di forza. Noi crediamo invece che quelle esperienze siano in larga parte responsabili delle condizioni di arretratezza in cui versa oggi la nostra città, e troviamo anacronistico ricercare una chiave di volta in quegli stessi nomi per realizzare un’Artena diversa.
Nonostante questa linea di demarcazione, avete mai discusso della possibilità di unire questa nuova forza con il percorso di Silvia Carocci?
All’interno del nostro gruppo, in assemblea, certamente sì. Ed è stata una discussione aperta, franca, non priva di riflessioni ed autocritica. Per le ragioni prima esposte però, non abbiamo ritenuto possibile percorrere questa strada. Opzione che comunque non è mai stata proposta da Carocci, quindi non credo che fosse loro intenzione ragionare su una possibile convergenza.
Temi, proposte, progetti: ci può elencare i punti fondamentali. Perché i cittadini dovrebbero votare questo nuovo gruppo?
Servizi, cura del territorio e politiche pubbliche concrete per le attività produttive, la formazione e la residenzialità. Dobbiamo partire dal fatto che Artena è policentrica, per ora invece ci appare solo frammentata. Bisogna ridisegnare il rapporto con le contrade e con il centro storico a partire dai servizi, dalle scuole e dagli spazi pubblici. La politica deve favorire l’aggregazione informale, mettere le comunità in condizioni di avere luoghi e momenti pubblici. Sono esigenze di molte zone, per esempio di via Latina e delle Valli.
Chi anima le contrade segnala e cura posti che la politica dovrebbe sistemare, rendere fruibili tutto l’anno. Per il centro storico è ancora più complesso, per questo abbiamo iniziato i nostri incontri cittadini a Santa Croce. Al centro storico dobbiamo offrire tutto quello che serve per favorire la residenzialità e non qualcosa di temporaneo.
Al centro storico deve tornare un ufficio comunale. Servono anche politiche pubbliche per una fascia di popolazione anziana. L’ultimo progetto sociale è arrivato dall’impegno degli scout con un finanziamento regionale: operatori sociali e infermieri hanno presidiato il paese, sono stati casa per casa da chi non può uscire, da chi cammina con difficoltà. Il compito della politica non può essere solo dire grazie e applaudire al volontariato. La politica deve capire come rendere stabile questo tipo di interventi.
Il vostro è l’unico gruppo a non avere il comitato elettorale. Una scelta?
All’inizio abbiamo cercato un locale ma poi ci siamo detti di continuare così: attraversando il paese, le contrade e le frazioni. Passeremo maggio con riunioni all’aperto e con incontri tematici in giro per Artena. Il prossimo appuntamento pubblico sarà per il 27 aprile alle ore 18 al Palazzaccio. Presenterò la mia candidatura a Sindaco, ma soprattutto sarà l’occasione per conoscere chi anima Artena per il futuro.