Cronaca

Roma, tentato omicidio al Trullo: spara due volte contro un ragazzo sul monopattino

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Roma, tentato omicidio al Trullo: spara due volte contro un ragazzo sul monopattino
Roma.  La Polizia di Stato, al termine di una meticolosa indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ha eseguito una misura cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, nei confronti di un 32enne gravemente indiziato di tentato omicidio. La vicenda è avvenuta al Trullo nell’estate scorsa.

È stata notificata dagli investigatori della Polizia di Stato l’ordinanza con cui il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, accogliendo la richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, ha disposto la custodia cautelare in carcere per un 32enne che, nell’estate scorsa, con 2 colpi di pistola, avrebbe ferito un ragazzo sul monopattino.

La vicenda è avvenuta nel tardo pomeriggio del 20 luglio scorso: un uomo, mentre camminava con un monopattino per il quartiere Trullo, è stato avvicinato da un’utilitaria il cui conducente gli ha sparato, ferendolo alle gambe.

Le indagini, condotte dagli agenti della Squadra Mobile coordinati dai PM della Direzione Distrettuale Antimafia, anche in considerazione della reticenza della vittima, si sono concentrate sulla ricostruzione della scena del crimine, raccogliendo minuziosamente tutte le immagini delle telecamere di zona. Proprio grazie ad una di queste videosorveglianze è stato possibile individuare come sospettato l’odierno indagato. Ulteriori riscontri hanno permesso di confermare l’ipotesi, tanto da consentire alla Direzione Distrettuale Antimafia di chiedere ed ottenere, dal Giudice per le Indagini Preliminari, l’emissione dell’ordinanza di applicazione di misura cautelare a carico del 32enne; l’ipotesi di reato contestata è il tentato omicidio e la violazione della normativa sulle armi.

L’indagato, già noto alle Forze dell’Ordine, è stato rintracciato dagli uomini della Squadra Mobile capitolina e, al termine degli atti di rito, è stato accompagnato in carcere a disposizione della Magistratura.

Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.