Riceviamo e pubblichiamo, sempre garantendo il diritto di replica, il comunicato stampa inviato da Legambiente.
Il comunicato stampa
Facciamo seguito al comunicato congiunto delle associazioni che fa il punto della situazione in merito
all’attuazione dell’accordo di programma per la bonifica del Sito di Interesse Nazionale (SIN) della Valle del
Sacco riscontrando con sconcerto e preoccupazione la risposta del Ministero dell’Ambiente e della
Sicurezza Energetica (MASE) all’interrogazione dell’on. Ilaria Fontana sullo stesso tema, focalizzando
l’attenzione sugli interventi per la caratterizzazione del sito dell’ex discarica di Via Le Lame ai fini della
bonifica.
Molto faticosamente, dopo l’approvazione del Piano di caratterizzazione del sito avvenuta nell’agosto 2022
in attuazione dell’Accordo di Programma del 2019 fra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Lazio, si era
giunti nell’ottobre scorso all’affidamento dell’incarico per la realizzazione degli interventi di messa in
sicurezza e caratterizzazione ambientale, ovvero dell’insieme delle attività che permettono di ricostruire i
fenomeni di contaminazione delle matrici ambientali e ottenere le informazioni necessarie ai fini della
bonifica del sito. Dopo oltre sei mesi da quell’importante passaggio, solo in virtù di una interrogazione
parlamentare, veniamo a sapere che la Provincia di Frosinone, che pure aveva preso parte alla Conferenza
di Servizi propedeutica all’approvazione del piano di caratterizzazione senza formulare osservazioni,
ritiene oggi di non poter certificare “l’adeguatezza e l’efficacia” degli interventi già effettuati di messa in
sicurezza d’emergenza.
La scarna paginetta con cui il MASE risponde frettolosamente all’interrogante, lungi dal fornire
un’informativa puntuale sullo stato di avanzamento della pratica negli ultimi sei mesi, non solo non
chiarisce alcunché, ma di fatto fa scaturire la chiara percezione del rischio che l’iter degli interventi che
dovranno condurre alla tanto agognata bonifica si possa nuovamente incagliare e che i fondi già stanziati
vadano perduti.
Tutto ciò è intollerabile: l’indubbia complessità tecnica e procedurale degli interventi di bonifica
dell’ecomostro di Via Le Lame non può e non deve tradursi in una manfrina senza fine fra gli enti preposti
all’attuazione dell’Accordo di Programma. Il popolo inquinato di Frosinone ha il sacrosanto diritto di
sapere chi e che cosa ostacola la messa a terra degli interventi.
In una vicenda così delicata e tormentata, emblematica della pluridecennale aggressione all’ambiente nella
Valle del Sacco e della cronica incapacità della politica locale di chiudere in maniera virtuosa il ciclo dei
rifiuti, è indispensabile assicurare la massima trasparenza e l’accesso tempestivo e senza limitazioni ai
documenti amministrativi. È semplicemente inaccettabile che le relazioni semestrali della Regione Lazio e i
verbali delle riunioni del Comitato di indirizzo e controllo del SIN, ovvero i documenti in grado di chiarire
cosa si nasconda dietro la sibillina risposta all’interrogazione, non siano di dominio pubblico.
Invitiamo il Comune di Frosinone a farsi portavoce dell’indignazione della cittadinanza per le insistite
lungaggini procedimentali nei confronti del Ministero, della Provincia e della Regione Lazio, quest’ultima
in qualità di soggetto attuatore degli interventi. È essenziale in questa delicata fase che ogni soggetto
coinvolto faccia fino in fondo la propria parte per agevolare il percorso, assumendosi se del caso anche
qualche rischio. Per parte nostra, continueremo a vigilare affinché non sia consentito che vengano messe
in atto tattiche dilatorie o ostruzionismi burocratici diretti ad allontanare la prospettiva di una messa in
sicurezza permanente del sito.
Stefano Ceccarelli, Presidente Circolo Legambiente “Il Cigno” di Frosinone APS
Foto di repertorio