Cronaca

Controlli in zona Corviale: due denunce, multato un locale

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
Controlli in zona Corviale

I Carabinieri della Stazione di Roma Trullo, con il supporto di altre pattuglie della Compagnia di Roma Eur e i Carabinieri del N.A.S. di Roma, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio in zona Corviale, finalizzato alla prevenzione e alla repressione della criminalità diffusa nelle aree urbane di periferia.

Controlli in zona Corviale: due denunce, multato un locale

Complessivamente, nel corso delle attività di controllo, i Carabinieri hanno denunciato a piede libero due persone e sanzionato amministrativamente il titolare di un’attività commerciale.

Nel dettaglio, un 18enne e un minorenne di 16 anni, entrambi con precedenti, sono stati denunciati dai Carabinieri, poiché gravemente indiziati del reato di ricettazione, perché sorpresi alla guida di due ciclomotori e relativi caschi protettivi, risultati rubati e intestati a una società di noleggio a cui sono stati restituiti.

In via Casetta Mattei, i Carabinieri hanno contestato al responsabile di un’attività commerciale la violazione amministrativa per mancata applicazione delle procedure di autocontrollo, sanzionandolo con una multa di 2.000 euro.

Nel corso delle verifiche i Carabinieri, hanno sorpreso quattro cittadini, trovati in possesso di modica quantità di sostanze stupefacenti del tipo hashish e marijuana per cui sono stati segnalati alla Prefettura di Roma, quali assuntori.

In totale, i Carabinieri hanno identificato 100 persone, tra cui 12 cittadini sottoposti a misure restrittive, eseguito verifiche su 40 veicoli, effettuato 6 posti controllo e sanzionato un motociclista, per guida senza patente poiché mai conseguita.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.