Signore e signori è ufficialmente nata una stella. Jannik Sinner non è più una sorpresa, bensì una certezza del tennis mondiale. Un atleta che è stato in grado di riportare, insieme ai compagni di nazionale, la Coppa Davis in Italia dopo 47 lunghi anni dall’ultima volta. Un giocatore intelligente, apprezzato per il suo gioco e per la sua grande educazione e umiltà. Mai una parola fuori posto, mai una reazione smisurata, nemmeno quando subisce palesi torti di valutazione arbitrale. Una salita verticale, che lo ha portato presto dall’essere uno dei Top 20 all’attuale secondo posto nel ranking ATP, dietro al solo Novak Djokovic. E se non fosse stato per il recente ritiro dal master di Madrid, l’altoatesino si sarebbe potuto presentare a Roma come nuovo leader mondiale del tennis. Ma tutto ha il suo tempo e l’attesa sa essere ancor più dolce dell’avvenimento in sé.
Sinner: anche per i bookies è già n.1 al mondo
Uno stato di forma incredibile, scalfito solo da questo piccolo problema all’anca che lo attanaglia da qualche settimana. Sinner viene considerato dagli esperti di tennis già il numero 1 al mondo, alla pari degli analisti che elaborano quotidianamente le quote trovabili consultando una panoramica dei migliori siti per scommettere sul tennis in Italia. Se prima si guardava partita dopo partita, con l’altoatesino non sempre dato come favorito dalle quotazioni dei bookmakers, ora la situazione si è praticamente rovesciata.
Pel di carota, come lo chiamano affettuosamente i suoi sostenitori, è dato quasi sempre per favorito, tranne nelle sfide contro Djokovic, dove regna sovrana la parità o una leggera preponderanza del campione serbo. Ma non è un caso che, proprio dopo Re Novak, Sinner sia considerato il secondo favorito assoluto per la vittoria agli Internazionali di Roma.
Sinner vs Alcaraz: un futuro tutto da scrivere
Nonostante il presente dica che il n.1 al mondo sia ancora l’eterno Djokovic, in molti guardano a quello che sarà il tennis del domani, individuando in Sinner e Alcaraz i due futuri rivali per eccellenza. I nuovi Federer e Nadal, magari meno amici dei due appena citati. I numeri e l’età sono dalla loro parte. Ventidue anni per l’italiano, venti per lo spagnolo e già tanti titoli alle loro spalle. Ogni partita tra i due è uno spettacolo di colpi al limite del campo, volée, pallonetti e smash da brividi. Al momento le statistiche dicono che l’iberico è avanti 5-4 negli scontri diretti, con il sorpasso avvenuto nella semifinale di Indian Wells, ma di certo sarà l’equilibrio a regnare sovrano per tanti anni.
Sinner, i successi più importanti in carriera
Detto che l’ascesa è iniziata già nel 2019 con il trionfo alle Next Gen ATP Finals, l’anno della consacrazione per Sinner è arrivato nel 2021, quando ha vinto il suo primo titolo ATP a Sofia (250), battendo in finale Vasek Pospisil. Da lì sono arrivati altri tre successi: Washington, Sofia e Anversa. Dopo un 2022 travagliato da sfortuna e infortuni, l’altoatesino si è ripreso ciò che il destino gli aveva tolto un anno prima, arrivando a vincere l’ATP 250 di Montpellier e raggiungendo le finali di Rotterdam e Miami. Unico neo il Roland Garros, dove viene eliminato al secondo turno da Altmaier. A Wimbledon la ripartenza, con l’arrivo in semifinale, arrendendosi a Novak Djokovic, all’epoca ancora imbattibile. Quindi, si è giunti al Master 1000 di Toronto, laddove Sinner ha ritrovato la vittoria contro Alex de Minaur. Da quel momento è stato un susseguirsi di grandi successi: Pechino, Vienna e la Coppa Davis, vinta nuovamente nel duello decisivo con De Minaur e dopo aver eliminato non si sa come Djokovic nella semifinale, a seguito di diversi match point annullati al serbo.
Nel mezzo la sola sconfitta in finale delle ATP Finals Nitto di Torino, sempre contro il n.1 del mondo. Il 2024 è iniziato come meglio non si potesse sperare, con il trionfo sul cemento di Melbourne agli Australian Open, primo slam della sua carriera. Quindi, la vittoria a Miami e occhi puntati sugli Internazionali di Tennis di Roma, di cui è bene evitare di comprare i biglietti da canali non ufficiali, Roland Garros e Wimbledon, prima di tornare in USA per gli US Open. Il futuro sembra roseo, anzi arancione.