Cronaca

Roma, furti nelle scuole del Municipio VI: arrestati i due ladri

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Roma, furti nelle scuole: saccheggiato per 40mila euro un liceo del VI Municipio

Roma, continui furti nelle scuole: arrestate due persone. La nota stampa del Presidente del Municipio VI delle Torri di Roma, Nicola Franco.

Furti nelle scuole: la nota stampa del Presidente del Municipio VI delle Torri di Roma

“La Polizia di Stato del Distretto Casilino Nuovo, diretto dal dott. Massimo Marino, ha arrestato l’uomo e la donna che martedì scorso avevano tentato di rubare la lavagna elettronica e altre attrezzature. I due criminali non sono al primo arresto: questa è la terza volta che vengono fermati, recidivi fino al midollo. Stavolta, però, il giudice li ha finalmente fatti condurre al carcere. Evviva lo Stato.

I delinquenti che rubano nelle scuole non meritano altro che il carcere, non le misure leggere che li mettano in uno stato di semilibertà e in grado di delinquere ancora. Come Municipio VI stiamo mettendo in campo elementi di deterrenza al crimine, come telecamere, inferriate, protocolli d’intesa con società di vigilanza privata e altro che presenteremo alla cittadinanza.

Una società sana la si riconosce da questi piccoli gesti, in cui ciascuno fa il proprio dovere. L’arresto di questi individui è stato reso possibile da una sinergia delle parti: i cittadini hanno visto i farabutti nei pressi della scuola, hanno avvisato le Forze dell’Ordine che, grazie alle telecamere che hanno filmato i malviventi, hanno potuto identificarli e arrestarli; infine il giudice li ha condannati per direttissima e condotti in carcere.

Il nostro territorio è martoriato da questi criminali. Oltre 80 intrusioni nelle scuole in meno di un anno, danni da centinaia di migliaia di euro. Chi ancora minimizza il fenomeno e si scaglia contro chi lo vuole combattere è complice di questi criminali. E, viva Dio, non avrà mai nulla da condividere con noi”.

Lo dichiara in un comunicato stampa il Presidente del Municipio VI delle Torri di Roma, Nicola Franco.

Foto di repertorio


Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.