Cronaca

Pigneto, tenta di corrompere i finanzieri per evitare il sequestro di prodotti contraffatti

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Pur di evitare il sequestro di accessori per la telefonia, il commesso di una rivendita al dettaglio al Pigneto ha
provato a corrompere una pattuglia di Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, offrendo loro 500 euro.

Pigneto, tenta di corrompere i finanzieri per evitare il sequestro di prodotti contraffatti. Ecco la vicenda

Le Fiamme Gialle del 3° Nucleo Operativo Metropolitano di Roma erano entrate nell’esercizio commerciale per verificare la liceità della merce posta in vendita, rilevando che gli articoli recavano il marchio contraffatto di una nota casa produttrice, oltre che privi della certificazione di conformità di sicurezza.

L’uomo ha avvicinato con un pretesto uno dei militari mentre era in corso la stesura degli atti di polizia giudiziaria, mostrando una “mazzetta”, rivelatasi poi costituita da dieci banconote da 50 euro ciascuna.

Il dipendente è stato arrestato per l’ipotesi di reato di istigazione alla corruzione e processato con rito c.d.
“direttissimo” dalla Sezione Collegiale del Tribunale Ordinario di Roma, mentre il titolare della ditta individuale cui è riconducibile l’attività commerciale dovrà rispondere di frode in commercio e di introduzione nel territorio nazionale di merce contraffatta.

L’operazione si inquadra nel più ampio dispositivo di contrasto ai traffici illeciti predisposto dal Comando
Provinciale di Roma che mira alla salvaguardia dell’economia legale, della sicurezza e della salute dei
consumatori.

Foto di repertorio

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.