Cronaca

Anagni, violenta rissa tra minorenni: emesso un Daspo nei confronti di un giovane

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La Polizia di Stato, nell’ambito dei servizi straordinari di controllo del territorio volti ad intensificare l’attività di prevenzione e repressione dei reati di natura predatoria e legati al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, nella scorsa settimana, ha effettuato mirati servizi nelle zone considerate a rischio criminalità del capoluogo ciociaro.

Anagni, violenta rissa tra minorenni: emesso un Daspo nei confronti di un giovane. Controlli a Frosinone

In particolare, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, con la preziosa ed ormai consolidata collaborazione degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Lazio, hanno attenzionato le aree adiacenti a Piazza IV Novembre, Corso della Repubblica, Piazzale VI Dicembre, Via Fosse Ardeatine.

Controlli mirati hanno anche interessato le zone maggiormente interessate dall’ aggregazione sociale, in prossimità di esercizi pubblici, nonché le arterie viarie strategiche.

Nel corso di tale attività le persone identificate sono state circa 300, di cui una quarantina con precedenti di polizia, mentre è stata verificata la regolarità di 127 veicoli.

L’attività svolta dalla Polizia di Stato è finalizzata a garantire maggiori livelli di sicurezza e contrastare ogni comportamento che possa essere lesivo dell’ordine e della sicurezza pubblica, secondo le direttive impartite dal Questore Condello.

Si rappresenta, inoltre, che la consolidata attività di collaborazione tra la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri ha consentito all’Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza con funzioni tecnico operative di emettere, nei confronti di un giovane albanese residente ad Anagni, la misura del divieto di accesso ai pubblici esercizi e ai locali di pubblico trattenimento ubicati in determinate aree del comune di Anagni, nonché di stazionare nelle immediate vicinanze degli stessi nella fascia oraria compresa tra le ore 15:00 e le ore 06:00.

Il provvedimento in parola trae origine da una violenta lite intercorsa tra giovani minorenni in una nota piazza della Città dei Papi: più precisamente, l’attività espletata da personale dell’Arma dei Carabinieri, permetteva di accertare che il giovane, poi colpito dalla misura di prevenzione adottata dal Questore, era intervenuto fattivamente nella controversia, sorta peraltro per futili motivi, rendendosi autore di una aggressione fisica nei confronti di un coetaneo.

In ragione di ciò si è rivelata determinante la necessità di procedere all’emissione, nei confronti del predetto, di un provvedimento inibitorio, volto a neutralizzare la reiterazione di analoghe condotte lesive che costituiscono un concreto pericolo per l’ordine e la tranquillità pubblica.

Foto di repertorio

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.