Cronaca

Ennesima truffa ai danni di un’anziana: interviene la Stradale di Cassino

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Ennesima truffa anziana interviene Stradale di Cassino

Continua ininterrottamente l’attività della Polizia di Stato volta a smascherare gli autori delle truffe agli anziani, che sembrano ormai diventate una modalità facile e comoda per “guadagnarsi da vivere” sfruttando la fragilità e la buona fede di queste persone che farebbero di tutto pur di salvare da eventuali guai giudiziari i propri cari.

Ennesima truffa ai danni di un’anziana: interviene la Stradale di Cassino

Gli agenti della Sottosezione Polizia Stradale di Cassino nei giorni scorsi, fermavano una Audi A3 con due persone a bordo

Durante i controlli i due davano versioni discordanti circa il loro viaggio e poiché entrambi annoveravano precedenti specifici per il reato di truffa agli anziani, gli agenti decidevano di perquisirli unitamente al veicolo.

Addosso ad entrambi veniva rinvenuta la somma di euro 850 mentre sul sedile posteriore occultato da indumenti personali, veniva trovata una bustina trasparente con diversi monili in oro.

Accertamenti successivi facevano emergere che in provincia di Viterbo una signora aveva ricevuto la solita telefonata nella quale veniva avvisata che suo figlio a seguito di un grave incidente stradale si trovava nei guai, per risolvere i problemi con la giustizia era sufficiente pagare una somma di denaro e/o oggetti in oro, da consegnare a Viterbo entro 20 minuti.

La malcapitata riferiva di non essere in grado di raggiungere la città in quel breve lasso di tempo, per cui l’interlocutore la rassicurava dicendole che sarebbe passato di lì a poco il “figlio del maresciallo” che si stava recando a Viterbo per lavoro.

I fermati sono stati arrestati  e posti agli arresti domiciliari a disposizione dell’A.G. competente.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.